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Inchiesta Der Spiegel: “Così i big del petrolio spingono gli e-fuel, impossibili da produrre a basso costo”

Coinvolti big come Exxon, Repsol e l'italiana Eni.  Neanche le compagnie petrolifere, secondo le Spiegel, credono realmente alla possibilità di utilizzare gli e-fuel
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Il settimanale tedesco Der Spiegel ha pubblicato sul proprio sito un’inchiesta che fa luce sulla grande campagna lanciata da Uniti, l’organizzazione che riunisce le imprese petrolifere tedesche, per fare in modo che il Partito popolare europeo e in particolare la Cdu in Germania si schierassero per gli e-fuel, i carburanti sintetici realizzati attraverso energie rinnovabili. Uniti è un’organizzazione che raccoglie le imprese di carburanti, combustibili e lubrificanti.

Dal 2020 Uniti, secondo la ricostruzione dello Spiegel, ha incaricato un’agenzia di pubbliche relazioni di strutturare una campagna con l’obiettivo, raggiunto, di poter continuare ad utilizzare i carburanti sintetici anche dopo il 2035. Per raggiungere questo scopo è stata creata una associazione ad hoc, l’Alleanza E-fuel, di cui fa parte anche il gruppo italiano Eni, insieme ad Exxon, Repsol, Bosch e Porsche.

Lo Spiegel dimostra come nei prossimi anni sia impossibile ottenere e-fuel a basso costo. Tra gli scienziati inizialmente coinvolti nel progetto c’è Michael Sterner, che è quasi il “padre” dei carburanti sintetici e che ne sostiene l’utilizzo in diversi settori, ad esempio nei trasporti aerei o navali. Sterner è uscito nel 2024 dal board quando si è reso conto che non c’era vero interesse nelle sue competenze ed ha dichiarato allo Spiegel: “Le organizzazioni del petrolio sanno da molto tempo che la loro fine è vicina e questo è il motivo per cui ritardano la transizione energetica il più possibile“.

Lo Spiegel documenta come l’Alleanza E-fuel abbia tenuto riunioni con politici tedeschi, incluso l’attuale ministro dei trasporti Volker Wissing, subito prima o subito dopo i giorni nei quali venivano prese importanti decisioni a Bruxelles. Proprio Wissing è stato l’autore dell’eccezione per i motori a carburanti sintetici assunta a Bruxelles. Neanche le compagnie petrolifere, secondo le Spiegel, credono realmente alla possibilità di utilizzare gli e-fuel: alla domanda dello Spiegel se siano solo in cavallo di Troia che nasconde le vere intenzioni dell’industria, il direttore di Uniti Elmar Kühn ha negato. Ma questa è proprio l’accusa delle organizzazioni ambientaliste raccolta dallo Spiegel: rallentare il passaggio all’auto elettrica.

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