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Usa, caos sul congelamento dei fondi alle agenzie. Media: “Ordine revocato”. Casa Bianca: “No, resta in vigore”

Il provvedimento avrebbe potuto causare l'interruzione di un segmento enorme della spesa federale su cui fanno affidamento governi locali, scuole e dipartimenti di polizia. Il governo federale ha assegnato più di 1,200 miliardi di dollari in sovvenzioni solo l'anno scorso e altri 2mila miliardi in prestiti
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La Casa Bianca ha smentito quanto scritto dal Washington Post e da altri media americani secondo i quali avrebbe fatto un passo indietro sul congelamento dei federali. “Resta in vigore”, ha dichiarato un funzionario. Secondo quanto riportato dai giornali l’ufficio budget ha revocato l’ ordine di congelamento delle sovvenzioni federali, dopo che aveva suscitato caos e preoccupazioni. Questo almeno è quel che emerge da una copia del provvedimento ottenuto dai media. Nel documento, distribuito alle agenzie federali, Matthew J. Vaeth, direttore ad interim dell’Office of Management and Budget (Omb) della Casa Bianca, afferma che il promemoria M-25-13 dell’Omb “è revocato”.

Ora Trump assicura che la “pensione” degli americani e la “sanità” non verranno toccate da “ciò che stiamo facendo o faremo” probabilmente riferendosi al congelamento dei fondi federali. Il presidente ha anche dato tempo fino al 6 febbraio agli impiegati federali per presentarsi in ufficio oppure “saranno licenziati”.

L’ordine, emesso lunedì, aveva imposto alle agenzie federali di “sospendere temporaneamente tutte le attività relative agli obblighi o all’erogazione di tutta l’assistenza finanziaria federale”. L’ufficio di bilancio aveva chiesto alle agenzie coinvolte dal provvedimento di fornire dettagli su 2.571 diversi programmi di spesa tra cui informazioni sul fatto se implementassero le priorità dell’amministrazione Biden in materia di clima, genere, aborto o diversità.

Martedì pomeriggio, un giudice federale ha però bloccato temporaneamente la direttiva, in risposta a una causa intentata da Democracy Forward. La proposta aveva anche suscitato critiche bipartisan da parte dei legislatori, preoccupati che potesse mettere a repentaglio iniziative contro la povertà, la ricerca medica e altri servizi essenziali, oltre allo stanziamento delle risorse per l’Ucraina.

Il provvedimento potrebbe causare l’interruzione di un segmento enorme della spesa federale su cui fanno affidamento governi locali, scuole e dipartimenti di polizia. Il governo federale ha assegnato più di 1,200 miliardi di dollari in sovvenzioni solo l’anno scorso e altri 2mila miliardi in prestiti.

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