Trump torna alla Casa Bianca e nello “studio ovale” torna il classico pulsante delle bibite gassate. Dopo l’insediamento di lunedì scorso, l’efficiente organizzazione della Casa Bianca si è messa subito al lavoro per sostituire ninnoli e chincaglierie dell’ex presidente Biden con quelle del già nel passato inquilino. Secondo il WSJ, che ha dato uno sguardo all’interno dello studio ovale, molti dei cambiamenti ricordavano l’aspetto dell’ufficio di Trump durante il suo primo mandato, tra cui un ritratto di George Washington sopra il camino, un busto di Winston Churchill nelle vicinanze ma soprattutto il famoso pulsante per la Diet Coke sulla sua scrivania. Il pulsante utilizzato dal presidente per ordinare le bevande Diet Coke tra il 2017 e il 2021 è già stato reinstallato lunedì, così da poterlo utilizzare come preferisce, fin da subito. In passato, i visitatori della Casa Bianca avevano scambiato la funzione di servizio per un pulsante nucleare.
Trump ha parlato del significato dello storico spazio di lavoro lunedì alla Capital One Arena nel centro di Washington. “Amiamo lo Studio Ovale”, ha spiegato il neo presidente. “Le guerre iniziano e finiscono lì. Tutto inizia e finisce nello Studio Ovale”. Come ha ricordato un servizio di Fox News la Diet Coke è nota per essere una delle bevande preferite di Trump, poiché il presidente evita da tempo di bere alcolici. Trump ha parlato della lotta contro la dipendenza agli alcolici del suo defunto fratello Fred Trump Jr.
Il pilota di aerei morì nel Queens, New York, nel 1981 all’età di 43 anni per un infarto attribuito all’alcolismo. Secondo quanto riportato da Insider nel passato, il presidente avrebbe evitato fin da allora – e lo rileva anche guardando il recente film su Trump, The apprentice – di bere e fumare per paura di finire come il fratello. “Avevo un fratello, Fred. Un bravo ragazzo, il ragazzo più bello, la personalità migliore, molto meglio di me”, aveva raccontato Trump in una conferenza stampa del 2018. “Ma aveva un problema. Aveva un problema con l’alcol e mi diceva, ‘Non bere. Non bere.’ Era più grande di me e io lo ascoltavo e lo rispettavo”.
