Impagnatiello quando è andato in carcere aveva sul conto corrente 1.700 euro e non era nelle condizioni di reggere la paternità soprattutto nel momento in cui Giulia sarebbe andata via”. Così l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, legale di parte civile della famiglia Tramontano, al termine dell’udienza odierna in Corte d’Assise, dopo essersi associato alla richiesta di condanna all’ergastolo formulata dalla procura di Milano. “Impagnatiello non svolgeva una vita comune” come dimostrerebbero i vestiti firmati, “i ristoranti glamour” e i “numerosi viaggi, anche a New York e in altre mete esotiche” che l’imputato si sarebbe concesso. “Avrebbe dovuto rinunciare a tutto questo con l’arrivo del bambino”, conclude.

Articolo Precedente

Omicidio Tramontano, chiesto l’ergastolo per Impagnatiello. La pm: “È la banalità del male, un narcisista mortale. Raptus? No, premeditò”

next