“Il vostro governo non ha il coraggio di tassare gli extraprofitti delle banche e allo stesso tempo decide di investire nelle armi. Però taglia sui lavoratori della cultura“. Tensione in commissione Cultura di Camera e Senato, durante il seguito della discussione sulle linee programmatiche del ministero, quando il senatore del Movimento 5 stelle, Luca Pirondini, ha preso la parola per criticare l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni e l’operato del Mic sino a poche settimane fa retto da Gennaro Sangiuliano. Un primo scontro è avvenuto quando il presidente di FdI, Federico Mollicone, gli ha tolto la parola – restituendogliela subito dopo – per aver sforato il tempo a disposizione. Dopo circa 50 minuti di replica alle domande e alle osservazioni dei parlamentari, Giuli è stato richiamato proprio da Pirondini per dare conto di ciò che intende fare sulle fondazioni liriche. Il neo ministro ha prima sbuffato, poi tra i due è nato un diverbio, censurato ancora una volta da Mollicone. Pirondini ha continuato, piuttosto adirato, a intervenire a microfono spento, mentre il presidente lo ha minacciato: “Lei deve tacere, non mi costringa a espellerla”. Giuli ha chiosato citando il Libro XX dell’Odissea, quando Ulisse medita su come mettere in atto la strage dei Proci: “Sopporta, cuore mio, direbbe qualcuno”.

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