Per la prima volta il premier israeliano Benjamin Netanyahu chiede scusa agli israeliani per le falle di sicurezza che hanno permesso gli attacchi del 7 ottobre. Lo ha fatto in un’intervista a Time: “Scusarsi? Certo, certo. Mi dispiace, profondamente, che sia successo qualcosa del genere. E ti guardi sempre indietro e dici: Avremmo potuto fare cose che avrebbero potuto impedirlo?”. La rivista americana nella sua introduzione ha ricordato che nei primi 10 mesi della guerra a Gaza Netanyahu ha sempre rifiutato di scusarsi per aver lasciato Israele vulnerabile ad un attacco di quella portata da parte di Hamas.
Nell’intervista, Netanyahu ha risposto anche a una domanda su chi lo accusa di prolungare la guerra a Gaza per restare al potere. “Il nostro obiettivo è distruggere completamente le capacità militari e di governo di Hamas”, ha detto. E ancora una volta si è proposto come l’uomo che può garantire che il sionismo sopravviva alla guerra, scrive Time. “Lo farà, se vinceremo. Resterò in carica finché crederò di poter aiutare a guidare Israele verso un futuro di sicurezza duratura e prosperità. Preferisco avere cattiva pubblicità che un buon necrologio“.
Le ipotesi sul futuro di Gaza senza Hamas? “Un’amministrazione civile gestita da cittadini di Gaza, forse con il supporto di partner regionali. Smilitarizzazione da parte di Israele, amministrazione civile da parte di Gaza. Non voglio incorporare i palestinesi in Giudea e Samaria come cittadini di Israele”, ha detto il premier riferendosi al nome biblico della Cisgiordania. “Dovrebbero gestire le proprie vite. Dovrebbero votare per le proprie istituzioni. Dovrebbero avere il proprio autogoverno. Ma non dovrebbero avere il potere di minacciarci”.