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Porta il suo cane in clinica per l’eutanasia, un anno dopo lo trova al rifugio in adozione: “Non vogliono ridarmelo, dicono che l’ho lasciato a morire”

Tutta colpa di una diagnosi errata, che ha portato i veterinari a salvare la vita del cagnolino Beau

di F. Q.
Porta il suo cane in clinica per l’eutanasia, un anno dopo lo trova al rifugio in adozione: “Non vogliono ridarmelo, dicono che l’ho lasciato a morire”

Una donna, che aveva portato il suo cane in un rifugio per l’eutanasia, è rimasta scioccata quando, un anno dopo, ha scoperto che l’animale era stato dato in adozione dalla stessa organizzazione da cui l’aveva inizialmente preso, che ora, non vuole più restituirglielo.

Nel 2022, Kristie Pereira, una ragazza del Maryland, ha ricevuto una terribile notizia che riguardava il suo cane Beau. Infatti, dopo una visita, il veterinario ha diagnosticato all’animale un problema neurologico che non poteva essere curato e che sarebbe solo peggiorato con il tempo. Il dottore ha provato a prescrivere dei farmaci per Beau, che però, non hanno portato ad alcun miglioramento. Allora Kristie ha portato il cucciolo al pronto soccorso, dove hanno confermato la diagnosi iniziale, suggerendo alla padrona di considerare l’eutanasia.

Inizialmente, Kristie non voleva assolutamente prendere in considerazione l’opzione. Poi, dopo diversi notte insonni, di fianco al povero cagnolino che soffriva, si è decisa. Ha portato il cucciolo al Lost Dog & Cat Rescue, ovvero il rifugio dove, un anno prima aveva preso Beau.

Eppure, un anno dopo, Kristie, rileggendo i nomi dei cani del rifugio, si è soffermata su uno in particolare: Amos Hart, un nome che le risultava famigliare. Era proprio lo stesso nome che avevano dato a Beau prima dell’adozione della donna e di fianco la foto corrispondeva proprio al suo cagnolino. Allora la padrona ha chiamato il Lost Dog & Cat Rescue per avere una conferma e, dopo averla ottenuta, ha scoperto che il cane non aveva subito l’eutanasia, perché i veterinari del rifugio non gli avevano diagnosticato alcuna malattia di tipo neurologico. Infatti, dopo alcuni test al piccolo Beau è stato rilevato un problema al fegato, che è stato curato tramite un’operazione dal costo di 7mila euro, pagata dalla fondazione GoFundMe. Niente di tutto questo è stato riferito a Kristie, la quale si è addirittura proposta di pagare i soldi dell’operazione per riavere indietro il suo amato cucciolo.

Kristie ha raccontato che ha chiamato il Lost Dog & Cat Rescue in lacrime, ma niente da fare: “La persona del rifugio con cui ho parlato è stata maleducata e irrispettosa, molto cattiva nei miei confronti. Mi ha detto che l’ho abbandonato, che l’ho lasciato a morire e che non mi è mai interessato di lui. Che non tornerà mai da me”. A quanto pare, una volta che il cane è stato portato al rifugio, non si può riavere indietro, Kristie allora ha voluto portare la questione in tribunale.

Il Lost Dog & Cat Rescue conferma di aver parlato con Kristie della decisione di sottoporre Beau all’eutanasia, ma chiarisce di aver sottolineato l’importanza di portare il cucciolo da qualcuno che avrebbe permesso alla padrona di rimanere durante l’operazione. Infatti per l’eutanasia, Kristie ha portato Beau al Montgomery County Animal Services, in Derwood, e ha pagato i 15 dollari necessari per l’operazione, però non le è stato consentito assistere.

Sia il rifugio che la clinica credono che la colpa sia proprio di Kristie, che non ha acconsentito a dei test più approfonditi che avrebbero permesso di accertare se Beau soffrisse o meno di problemi neurologici.

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