Moda e Stile

L’addio di Giorgio Armani a Roberto Cavalli: “Visioni diverse della moda ma enorme rispetto, a sua verve di ‘toscanaccio’ mancherà molto”

di Ilaria Mauri
L’addio di Giorgio Armani a Roberto Cavalli: “Visioni diverse della moda ma enorme rispetto, a sua verve di ‘toscanaccio’ mancherà molto”

“Non riesco a immaginare una visione della moda più distante dalla mia di quella di Roberto Cavalli, eppure di lui ho sempre avuto enorme rispetto: Roberto era un vero artista, selvaggio e meraviglioso nell’uso delle stampa, capace di trasformare la fantasia in abiti seducenti. Apprendo con grande tristezza della sua scomparsa: la sua verve di toscanaccio mancherà molto“. Con queste parole, affidate ai social, Giorgio Armani ricorda Roberto Cavalli, lo stilista morto venerdì 12 aprile a Firenze all’età di 83 anni. E in effetti i loro stili sono stati sempre differenti e divergenti, sobrio e misurato quello di “Re Giorgio”, massimalista e ruggente quello di Cavalli, che ha fatto delle stampe – soprattutto l’animalier – il suo segno distintivo. Nei ruggenti anni Novanta, quando entrambi erano all’apice delle rispettive carriere e il mondo della Moda sembrava l’Eden, Armani e Cavalli contribuirono insieme a portare il Made in Italy nel mondo.

Durante la sua carriera, Cavalli ha avuto il privilegio di vestire celebrità del calibro di Rita Ora, Eva Riccobono e Laetitia Casta. Il suo lavoro è stato una fonte di ispirazione continua, come sottolinea Sergio Azzolari, Ceo dell’azienda Roberto Cavalli: “La sua eredità rimane una costante fonte di ispirazione”. Anche Fausto Puglisi, direttore creativo della casa di moda dal 2020 e suo “erede”, ha condiviso un toccante tributo: “Caro Roberto, potrai non essere più fisicamente qui con noi, ma so che sentirò il tuo spirito sempre con me. È il più grande onore della mia carriera lavorare seguendo la tua eredità e creare per il marchio che hai fondato con visione e stile. Riposa in pace, ci mancherai e sarai amato da così tante persone che il tuo nome continuerà, un faro di ispirazione per gli altri, e soprattutto per me”.

Per il sindaco di Firenze, Dario Nardella, lo stilista “ha lasciato il segno nel linguaggio moderno della moda italiana”. “Non dimenticheremo la sua genialità e il suo amore incondizionato per Firenze”, aggiunge. Secondo il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, Cavalli “non è stato solo un innovatore e un artista del tessuto, ma anche un simbolo di creatività e maestria che ha saputo mescolare con audacia i colori della nostra terra con le tendenze internazionali facendo della Toscana un punto di riferimento indiscusso nel panorama della moda globale”.

Accanto allo stilista, negli ultimi momenti della sua vita, c’era la compagna Sandra Bergman Nilsson, con cui aveva avuto un figlio poco più di un anno fa, portando a sei il numero dei suoi figli. Il designer era profondamente legato alle sue radici, essendo nipote di Giuseppe Rossi, un noto pittore macchiaiolo le cui opere sono esposte nella Galleria degli Uffizi.

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