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Verissimo, Rosy Chin confida: “Mia madre prendeva i vestiti dai cassonetti, mio padre mi avrebbe voluta morta. La bulimia? Ancora oggi sono in cura”

L'ex concorrente del Grande Fratello si è raccontata a cuore aperto a Verissimo, ripercorrendo la sua difficile infanzia

di F. Q.

Un’infanzia difficile, segnata dalla povertà, dal bullismo e dal razzismo. Rosy Chin, ex concorrente del Grande Fratello, si è raccontata a cuore aperto a Verissimo, in un’intervista toccante e profonda che ha commosso il pubblico. Rosy è stata una delle grandi protagoniste di questa edizione del reality di Canale 5: la cuoca di Milano è entrata nella casa più spiata d’Italia l’11 settembre scorso ed è uscita il 25 marzo, il giorno della finale. Guidata dalle domande di Silvia Toffanin, ha ripercorso quindi la sua storia: “Da bambina sono stata vittima di bullismo e razzismo, ma a casa non potevo parlarne perché mia mamma diceva sempre che bisognava soffrire in silenzio. Tutto questo mi ha portato a covare una grandissima rabbia che poi sfogavo nel cibo“. È così che l’ex inquilina del Grande Fratello si è ammalata di bulimia: “Sono in cura perché è una malattia a tutti gli effetti. Ancora oggi, nei periodi di maggiore stress, la bulimia torna a bussare alla mia porta, ma sto imparando a gestirla”.

Nella sua intervista a Verissimo, l’ex gieffina ha parlato a cuore aperto del suo rapporto con la famiglia ma anche della bellezza della diversità: “I pregi sono belli ma io amo i difetti perché penso siano quelli a rendere uniche le persone. Io ho sempre avuto un rapporto molto complicato con la mia famiglia perché noi veniamo da una cultura in cui l’affetto è ridotto all’osso, quasi non esiste. Io ho ricevuto pochissimi abbracci da parte di mio padre e sono riuscita a ottenerli solamente perché, con tanta dolcezza e pazienza, ho insistito. Io non volevo che, qualora avessi avuto figli – ora ne ho quattro – non sapessero quanto ti può dare il calore di un abbraccio, di una carezza. Poi, uno dei momenti più brutti della mia vita fu quando mio padre disse che mi avrebbe voluta morta. Le donne nella mia cultura non sono molto considerate e, invece, voglio dire che le donne possono fare grandi cose”.

Rosy Chin, poi, ha anche parlato del rapporto difficile con il suo corpo e con il cibo: “Io sono cinese ma con la mia famiglia sono venuta in Italia da bambina. Sono sempre stata bullizzata per i miei occhi e per il mio aspetto, dato che ero un po’ in carne. Gli altri bambini non facevano altro che additarmi e farmi notare le mie diversità“, spiega la ristoratrice, ammettendo di aver provato molta rabbia nei confronti dei genitori. “Non riuscivo a perdonarli per essersi trasferiti in un Paese che non mi accettava, nonostante io facessi di tutto per essere accettata. Ho conosciuto la povertà, mia madre prendeva i vestiti dai cassonetti”. Oggi Rosy ha trovato conforto e sostegno nel marito Paolo, l’uomo che l’ha amata e accettata per come è: “Lui ha accettato tutte le sfumature di me. Io gli sarò per sempre grata“.

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