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Cos’è l'”operazione Menai Bridge”, il piano per i funerali di Re Carlo III: “E’ già stato definito tutto nei minimi dettagli”

I funerali di Elisabetta II si tennero 11 giorni dopo la sua morte, nel caso di Carlo III l’attesa sarà più breve e le esequie sono programmate 9 giorni dopo la morte

di Antonella Zangaro

Carlo III sa che non c’è nulla di personale in questo, ma di fatto l’organizzazione del suo post mortem è già pronta. Operazione Menai Bridge è il nome in codice per mettere in fila le procedure che si attiveranno per i dieci giorni successivi al momento in cui il sovrano esalerà l’ultimo respiro. La procedura è ormai nota a tutti, si chiamava Operazione London Bridge quella attivata quando la regina Elisabetta II morì nel suo amato castello di Balmoral, in Scozia, l’8 settembre del 2022. In quel caso si sommò anche l’operazione Unicorn per trasferirla a Londra.

Il nome scelto per questo re, invece, è quello del ponte sospeso che si trova in Galles ed è legato al suo lungo rapporto con quella terra della quale è stato il principe più longevo, portando quel titolo da quando aveva appena 9 anni, in un’attesa di passare di grado e diventare re durata 64 anni e 44 giorni. Il Galles è anche la regione dove Carlo era solito trascorrere sempre una settimana di vacanza, ma oggi le cose sono molto cambiate così come le sue abitudini. La sua incoronazione è arrivata il 6 di maggio del 2023 e a neanche un anno di distanza, a 74 anni appena compiuti, la diagnosi nefasta di un tumore, il totale rallentamento, se non la rinuncia, di molti impegni ufficiali e le cure alle quali sottoporsi ogni settimana a Londra. Non è certo la vita che si aspettava di trascorrere con quella tanto agognata corona in testa, ma almeno il suo funerale, quello si, ha potuto sceglierselo.

Così come avvenuto con chi lo ha preceduto, dal momento della sua morte, i primi ad essere informati saranno tutti i familiari più stretti, a seguire il primo ministro e i membri del gabinetto di governo e i 14 paesi del Commonwealth dei quali è il capo di Stato. Solo quando chi conta sarà a conoscenza della sua scomparsa la notizia passerà alla stampa, alla BBC, che ne darà l’annuncio ufficiale, mentre cartelli saranno affissi sulle cancellate di Buckingham Palace e le bandiere scenderanno a mezz’asta. Un protocollo dettagliato che non lascia nulla all’improvvisazione e che negli anni ha cambiato solo nome e qualche passaggio per volontà dei diretti interessati.

Si chiamava Operazione Tay Bridge quella messa in campo per la Regina Madre e per la principessa Diana; Operazione Forth Bridge per il principe Filippo. Ognuno con il suo bridge (ponte) verso l’aldilà da costruire, mentre i sudditi si preparavano a vedere salire sul trono il successore ancora prima di aver terminato le lacrime per compiangere il sovrano appena scomparso. Ma la corona non ha tempo da perdere e così avverrà anche quando Carlo III passerà a miglior vita per cedere scettro e corona al figlio William, che sarà istantaneamente re.

I funerali di Elisabetta II si tennero 11 giorni dopo la sua morte, nel caso di Carlo III l’attesa sarà più breve e le esequie sono programmate 9 giorni dopo la morte. Ci si aspetta invece che William prenda la parola e legga il suo discorso il giorno stesso, mentre la salma del padre sarà traslata dalla State Room di Buckingham Palace all’abbazia di Westminster dove le persone si metteranno in fila per rendere l’ultimo omaggio. Anche Carlo III sarò tumulato nella cappella di Giorgio VI nel castello di Windsor dove si trova la salma di sua madre.

Per chi ancora si domandasse la ragione per la quale è stato dato un nome in codice di pubblico dominio, la risposta si trova nella tradizione antica che in passato voleva salvaguardare la notizia della morte del monarca evitando che finisse in mano alla stampa troppo presto. Ma oggi è rimasta per lo più solo una tradizione formale perchè tutti sanno di cosa si tratta. Lo sa bene anche la regina Camilla, perché non appena scatterà di D-Day, ovvero il primo giorno dell’operazione Menai Bridge, non solo William diventerà re, ma, se tutto va come dovrebbe, Kate Middleton diventerà regina consorte e Camilla Parker-Bowles dovrà velocemente restituire titolo e corona.

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