Moda e Stile

Milano Fashion Week giorno 6: la moda giovane e sognante di Luisa Spagnoli e la “London calling” di Chiara Boni

La Fashion Week milanese si è chiusa domenica 25 febbraio con le sfilate di Giorgio Armani, Luisa Spagnoli e Chiara Boni

di Ilaria Mauri e Massimiliano Sortino

La Fashion Week milanese si è chiusa domenica 25 febbraio con le sfilate di Giorgio Armani, Luisa Spagnoli e Chiara Boni. Per la collezione Autunno/Inverno 24-25, Luisa Spagnoli nelle sapienti mani della nipote Nicoletta reinterpreta la maglia, materiale iconico del marchio italiano alla luce di una nuova femminilità. “La collezione è nata dalle atmosfere del film Un uomo e una donna, la pellicola romantica di Claude Lelouch del 1966” dice la stilista a pochi minuti dall’inizio della sfilata. L’ispirazione marina invade la passerella celebrando un’allure tipicamente francese fatta di blazer sartoriali con bottoni d’oro, maglioni spessi blu navy cappe e ampi capotti da ammiraglio. La pacata sensualità della protagonista del film interpretata dall’attrice Anouk Aimée, si fonde con la rilassatezza e l’eleganza casual chic di Deauville. I cappotti si fanno lunghi e ricordano le divise militari, le sahariane e le giacche scelgono tagli netti e maschili, mentre i tailleur in velluto si tingono di rosa e giallo olio. La maglia diventa protagonista nei piccoli top dalle ampie maniche, nelle culotte, nelle polo sportive e nei cardigan con profondo scollo sulla schiena. I filati si fanno preziosi abbinati a lurex e paillettes per vestiti tricot che illuminando la sera. La pelle viene stampata a effetto pitone, un motivo che ricorre anche sui completi in pizzo e sui piumini leggeri. Blu e bianco lasciano il posto al rosa, al pervinca, al rosa baby e al rosso rubino che stemperano i toni scuri di nero, grigio e marrone. Del resto, il Duca di Morny, finanziere e fratellastro di Napoleone III, conquistato dallo splendore di Deauville aveva detto “Che immensità, che bellezza! Costruiremo qui il regno dell’eleganza”. Oggi, a distanza di più di cento anni, Nicoletta Spagnoli con questa collezione ci ha fatto rivivere lo charme e quel lusso non ostentato tipico della località costiera francese reinterpretato in chiave moderna anche grazie agli accessori come stivali in gomma, ballerine con cinturino e calzettoni di lana a coste.

Dulcis in fundo Chiara Boni. La stilista toscana si è lasciata ispirare dai ricordi del suo primo viaggio a Londra e ha portato in passerella una collezione che ricrea il mood di quegli anni ma con il suo inconfondibile tocco glamour. All’epoca era appena una ragazzina, lo stile punk era agli esordi e lei, che proveniva da una famiglia nobile della Toscana, ne rimase subito affascinata e lo fece suo: “Ho avuto un’autentica Mary Poppins e con lei sono volata a Londra che in quel momento era l’ombelico del mondo. Ci arrivai vestita da brava ragazza di buona famiglia italiana, e nel giro di una settimana ho perso completamente la testa“, racconta. E così ecco che questo mood alla “London calling” si traduce in un’esplosione di eleganza ribelle, un “punk borghese” che incarna lo spirito autentico della moda britannica ma lo declina in abiti sartoriali da gran sera. La camminata di Anna Cleveland ha aperto il défilé, catturando lo spirito ribelle e sofisticato della collezione. Con la sua caratteristica irriverenza, Boni ha giocato con i contrasti e dettagli, mettendo ad esempio un cappello da ammiraglio inglese su un tailleur rigoroso in Principe di Galles o i gioielli vintage di Demaldè sugli abiti in taffetà. E poi le silhouette, scolpite magistralmente dal jersey iconico del brand declinato in pattern tartan e scozzesi sui toni del verde, del viola e del nero, con una palette che evoca i toni della campagna britannica. Dai mini dress ai maxi abiti, passando per completi sartoriali, top bustier, blazer allungati e pantaloni a zampa, il guardaroba costruito da Chiara Boni per l’Autunno/Inverno 2024 è raffinato e seducente, la quintessenza della femminilità come è proprio del suo stile. “Non è facile fare moda oggi”, confida la stilista nel backstage. “I giovani non si rendono conto di quanto lavoro ci sia dietro una collezione, quanta pazienza e quanta fatica, tanto più per una perfezionista come me”.

Milano Fashion Week giorno 6: la moda giovane e sognante di Luisa Spagnoli e la “London calling” di Chiara Boni

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