Moda e Stile

Milano Fashion Week giorno 4: i debutti dei nuovi stilisti di Tod’s e Blumarine, la dinamicità di Philosophy e la ribelle MSGM. Angela dei Ricchi e Poveri in passerella da Vivetta

Dai debutti di Matteo Tamburini da Tod's e di Walter Chiapponi da Blumarine, passando per lo show di Vivetta e il "towel dress" di Lorenzo Serafini da Philosophy: ecco cosa abbiamo visto e cosa ci è piaciuto nel quarto giorno di sfilate alla Milano Fashion Week

di Ilaria Mauri e Massimiliano Sortino

La quarta giornata di sfilate alla Milano Fashion Week inizia – sotto una pioggia scrosciante – al deposito Atm di via Messina, dove ha sfilato la magistrale collezione di debutto di Matteo Tamburini, il nuovo direttore creativo di Tod’s. Quindi è la volta di un altro illustre debutto, quello di Walter Chiapponi (ironia della sorte uscente proprio da Tod’s) al timone di Blumarine. Dopo aver corso da una parte all’altra della città, è il turno di Lorenzo Serafini direttore creativo di Philosophy, griffe di proprietà del gruppo Aeffe che vanta nel suo portafoglio anche Alberta Ferretti, Moschino e Pollini, che rilegge il passato senza spirito nostalgico. “La primissima idea per questa collezione è arrivata dopo aver rivisto per l’ennesima volta il film Psycho di Alfred Hitchcock” dice lo stilista nel backstage a pochi minuti dall’inizio della sfilata “Forse, è stato proprio in quel momento che ho iniziato a vedere le cose sotto una luce diversa. Ho notato dettagli diversi che prima non mi ricordavo. Allora ho deciso che quella poteva essere l’ispirazione della collezione Autunno/Inverno 24-25”. La donna di Philosophy per il prossimo inverno sceglie ampi cappotti, lunghi tubini e gonne al ginocchio, ma anche abitini di ispirazione couture, camicie di seta, giacche sartoriali e abiti plissé. Serafini da vero talento visionario quale è, prende dai film noir di Hitchcock solo le silhouette dei personaggi femminili molto strutturate e sperimenta attraverso materiali inediti e colori ad effetto una nuova dinamicità contemporanea dove non c’è più spazio per nostalgie o memorie rétro. La donna indipendente e misteriosa immaginata da Lorenzo Serafini indossa completi in neoprene giapponese stampati come flanella, impermeabili in lana laccata che riflettono la luce come il vinile, abiti in duchesse e tubini in jersey incrostati di piccole perle. In collezione i classici colori autunnali come il grigio, il nero e il verde sono rischiarati dall’azzurro, dal rosa, dal giallo e dall’arancione. “Siamo partiti dai capispalla, da questa forma di cappotto un po’ anni 50, cercando di togliere tutto quello che potesse apparire troppo “vintage” e abbiamo cercato di renderlo moderno”, racconta lo stilista, “L’ultimo capo, parte di un flow istintivo, è il towel dress, un omaggio a una scena iconica del film Psyco. Lo abbiamo pensato in satin, molto acceso e molto lucido; ricorda proprio l’asciugamano annodato intorno alla silhouette, in modo spontaneo”. Décolleté dal tacco vertiginoso e allacciate maschili in duchesse completano i look esaltandone mistero e sensualità.

Sfila invece in un palazzo settecentesco del centro di Milano, ora riconvertito in ristorante, la collezione Autunno/Inverno 24-25 di Vivetta. Vivetta Ponti, stilista che ormai da molti anni porta avanti con successo il suo marchio eponimo, puntando su uno stile forte, ironico e riconoscibile, per la prossima stagione fredda ha presentato una collezione che mischia pizzi a lingerie, pagliaccetti nei colori sorbetto ad abiti in velluto dal sapore romantico, ricami di rose a grandi fiocchi. Ospiti d’eccezione, seduti in prima fila, I Ricchi e Poveri, il duo di cantanti composto da Angelo Sotgiu e Angela Brambati, che ha scelto proprio le creazioni della stilista per salire sul palco dell’ultimo Festival di Sanremo. In passerella sfilano completi lingerie in chiffon nei toni pastello, chemisier in pizzo, abiti con corpetto in velluto e pagliaccetti dai toni confetto. Non mancano fiocchi di tutte le grandezze, monili e ovviamente il simbolo iconico della griffe: le mani che si intrecciano, ricamo feticcio di Vivetta che simboleggia amore e artigianalità e che per questa collezione viene reinterpretato con lo spirito ironico che da sempre contraddistingue la griffe italiana. E l’ironia contagia non solo le creazioni e gli accessori del marchio, ma anche i suoi ospiti. Angela dei Ricchi e Poveri irrompe in passerella per deliziare il pubblico con una camminata da vera top model e riceve un applauso scrosciante da parte di giornalisti e addetti ai lavori. Improvvisazione o gag studiata? Non è dato saperlo e alla fine non è neanche poi così importante, quello che conta, del resto è sapersi divertire e la moda in questo sa essere una grande alleata.

L’ironia da sempre nel Dna di MSGM per la collezione Autunno/Inverno 24-25 lascia il posto a una rilettura in chiave ribelle del passato. Se la tendenza sulle passerelle è proprio quella di tornare a vestirsi con eleganza e buon gusto come una volta, Massimo Giorgetti, direttore creativo del marchio opta per una reinterpretazione dissacrante del mondo scintillante delle ricche socialites americane. La serie tv Feud: Capote Vs The Swans di Ryan Murphy e Gus Van Sant ha portato Massimo Giorgetti a creare una collezione che abbraccia l’idea di una femminilità libera e allergica a convenzioni e regole sociali. Come se fosse stata scritta da Truman Capote la narrazione per immagini di MSGM è luccicante e dark al tempo stesso “Questa collezione racconta il mondo della borghesia americana in maniera dissacrante, quasi ribelle”, dice lo stilista prima della sfilata, “Ho voluto riflettere sul concetto di cosa rappresenti oggi la bellezza per me sia nella vita di tutti i giorni che nella moda. C’è un po’ di buio in questa collezione e anche un po’ di nostalgia. Una nostalgia per il passato, ma anche per il futuro che ancora ci appare incerto”. In passerella ogni riferimento al passato come il perbenismo vestimentario viene riletto e distorto, quasi squarciato da lunghe zip che percorrono le giacche sartoriali, i pantaloni e le camicie, costellato di borchie di cristallo che illuminano maglioni avvolgenti e gonne al ginocchio o si trasforma in elementi piacevolmente disturbanti come le opere dell’artista Jan De Vilegher che diventano stampe irriverenti su gonne a pieghe, mini abiti e tubini bon ton. Nero, cammello e bianco sono interrotti da sprazzi di argento, rosso e giallo per una collezione che piacerà sicuramente alle clienti del marchio, libere di potersi vestire come vogliono e non come la società impone.

Milano Fashion Week giorno 4: i debutti dei nuovi stilisti di Tod’s e Blumarine, la dinamicità di Philosophy e la ribelle MSGM. Angela dei Ricchi e Poveri in passerella da Vivetta

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