Una foto a tre con il presidente francese Emmanuel Macron e il tedesco Olaf Scholz in un hotel di Bruxelles. A due giorni dall’attacco a Mario Draghi sferrato dall’aula della Camera perché “faceva foto con Macron e Scholz e non portava a casa niente”. Giorgia Meloni ha visto i due leader mercoledì sera, in un lungo incontro notturno con tanto di brindisi e risate alla vigilia di un Consiglio europeo cruciale sui temi dell’allargamento all’Ucraina e della revisione del bilancio europeo, con sullo sfondo il grande nodo del Patto di stabilità che però potrebbe essere rinviato all’Ecofin della prossima settimana. E su diversi giornali, visto che nella sala c’erano anche i cronisti, compaiono giovedì immagini dell’incontro.

“Ottima discussione”, ha detto Macron al termine dell’incontro, iniziato a tarda sera dopo il vertice tra Ue e Balcani Occidentali nella forma di un bilaterale. All’hotel Amigo soggiorna però anche il cancelliere tedesco, che – in maglietta grigia a maniche corte – era nella stessa sala con il suo staff. E a tarda ora si è aggiunto al presidente francese e alla premier italiana. Dall’incontro fonti ufficiali non hanno fatto trapelare quasi nulla. I temi da trattare erano caldissimi. Con l’Italia pronta quasi al tutto per tutto – tanto che Meloni ha evocato il veto – per evitare che sul nuovo Patto di stabilità prenda forma un compromesso considerato troppo punitivo per i Paesi ad elevato debito.

Sul dossier della revisione del bilancio 2021-27 Roma e Parigi sono sul fronte opposto a quello della Germania e dei frugali e chiedono che l’Ue metta a disposizione più risorse su migrazione e innovazione dell’industria, oltre che per il supporto all’Ucraina.

Kiev è stata probabilmente anch’essa oggetto dell’incontro, avvenuto sotto gli occhi di alcuni cronisti, dello staff della presidenza del Consiglio, del ministro per il Pnrr Raffaele Fitto e dei diplomatici di stanza presso le istituzioni europee. La riunione si è consumata infatti a poche ore dal summit Ue sui cui si preannuncia lo scontro tra l’Ungheria e gli altri 26 sull’apertura ai negoziati per l’ingresso di Kiev. Da fonti europee, a notte fonda, è filtrato un moderato ottimismo. Mentre fonti di Palazzo Chigi hanno spiegato che si sta lavorando ad un bilaterale tra Meloni e Orban proprio a margine del vertice dei 27.

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