Un piccolo bolide è caduto in Sardegna, in particolare a circa 1,1 km a nord-ovest del centro di Armungia, paesino di 400 abitanti a 65 km da Cagliari. Ne informa la rete Prisma-Inaf Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera. Secondo le stime degli studiosi dell’Inaf è “un oggetto piccolo che però vale la pena cercare”. Il bolide è caduto l’8 ottobre alle 21.53. “Tutto è iniziato con la ripresa del fireball, denominato IT20231008T215330, in oggetto da parte di due camere Prisma sarde, quella del Sardinia Radio Telescope e del Gennargentu. La traccia è molto breve perché la traiettoria era molto inclinata rispetto alla superficie terrestre – spiegano gli esperti – In un fireball quello che conta per ricostruire la dinamica è soprattutto la velocità: all’inizio della traiettoria luminosa il meteoroide si muoveva a 16,5 km/s, tipica di un corpo di origine asteroidale, mentre alla fine la velocità era scesa a 4,2 km/s”.

“Se vi capita di passare nei boschi intorno ad Armungia, date un’occhiata al suolo alla ricerca di sassi di colore molto scuro, opachi e di qualche centimetro di diametro: potrebbe essere la meteorite – si legge nell’appello pubblicato dalla rete Prisma – In questo caso non toccate niente, fate una foto con lo smartphone, prendete nota delle coordinate Gps e inviate il tutto via email al Project Office di Prisma (prisma_po@inaf.it), i nostri esperti vi risponderanno il prima possibile per dirvi se si tratta di una meteorite e come raccoglierla nel modo più corretto. In alternativa, potete chiamare direttamente il coordinatore nazionale di Prisma, Daniele Gardiol dell’Inaf-Osservatorio di Astrofisica di Torino al numero 3491977591″.

“La rete Prisma è in funzione dal 2016 ma operativa dal 2017 abbiamo osservato più di 2000 bolidi ma solo una decina di questi erano sufficientemente grandi da non bruciare completamente in atmosfera. Ecco perché oggi diciamo che quello arrivato in Sardegna è il primo insulare in assoluto. Gli altri sono giunti sulla Penisola” spiega all’Ansa Daniele Gardiol dell’Inaf-Osservatorio di Astrofisica di Torino. Tra i 10 eventi principali, i meteoriti più grandi in assoluto che hanno raggiunto l’Italia sono due e avevano una massa che si aggirava sui 50 chilogrammi e un diametro finale di circa 30 centimetri, “come un grosso pallone da calcio”. Il primo è caduto vicino ad Ascoli Piceno il 5 marzo del 2022 e il secondo il 5 agosto del 2023 a Campobasso. “Il 2023 – racconta ancora Gardiol – è stato l’anno nel quale abbiamo osservato più rientri in atmosfera, ben quattro”.

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