“Ero consapevole che gli slogan del governo erano un bluff, ma non pensavo si arrivasse a questo disastro”. Il presidente del M5s, Giuseppe Conte, va visiti a Lampedusa, epicentro del boom di sbarchi che sta mettendo in crisi la maggioranza guidata da Giorgia Meloni. Per l’ex premier è l’occasione per attaccare la politica del centrodestra sui migranti: ““Noi quando eravamo al Governo non ci siamo mai trovati così in difficoltà perché abbiamo lavorato per tempo. Oggi siamo in una totale emergenza, un’isola al collasso. Mi hanno sorpreso questi numeri”, dice Conte. Che critica direttamente la strategia della premier: “Noi abbiamo lavorato con il premier tunisino, ma a fari spenti. Non sapete quante telefonate ci siamo scambiati, quanto lavoro con l’intelligence per rinforzare anche i rimpatri. Ma non l’ho mai messo in difficoltà rispetto alla sua popolazione“, ha spiegato Conte. “C’è un atteggiamento maldestro, una goffaggine diplomatica che ci fa male – ha sottolineato – Quello che va fatto con la Tunisia e la Libia, ma anche con i Paesi di transito, è un lavoro serio che richiede tempo. Ma se tu privilegi bolle comunicative, durano un giorno e poi si dissolvono”.

Il leader del Movimento Cinque Stelle è arrivato a Lampedusa poco dopo mezzogiorno e ha già raggiunto il Poliambulatorio di via Grecale dove ad attenderlo, davanti la porta di ingresso, c’erano tutti i medici in servizio. Accompagnato dalla parlamentare, ex sindaco di Porto Empedocle, Ida Carmina, poi si è soffermato a parlare, anche dell’emergenza migranti, con il direttore Francesco D’Arca che gli ha presentato tutte le persone che, quotidianamente, si occupano a molo Favarolo dell’assistenza sanitaria e dei controlli di quanti arrivano. “Il movimento Cinque Stelle oggi è qui con la mia persona, ma c’è stato e c’è sempre con i nostri referenti, con i nostri parlamentari regionali e nazionali perché non giriamo mai la testa dall’altra parte. Oggi sono qui per dare un contributo, un segnale di solidarietà, ad una popolazione che è in grandissime difficoltà. Il messaggio è: non vi abbandoniamo“, ha detto Conte prima di arrivare al Poliambulatorio. “Non vi lasciamo soli – ha rimarcato Conte – Questa giornata ci serve per raccogliere le istanze dei lampedusani”.

“Noi non ci siamo mai ritrovati così in difficoltà in tema di immigrazione ed hotspot, perché abbiamo costruito e lavorato per tempo”, ha rivendicato l’ex premier. “Il presidente del Consiglio ha una responsabilità particolare, innanzitutto il dovere della trasparenza e della verità – ha detto – Quindi smettiamola con le bolle e con i bluff. Ogni volta che c’è una pressione che rende inevitabile un passaggio del presidente del Consiglio diventa una passerella. Lo abbiamo già visto in Romagna, a Cutro, da ultimo per Lampedusa”. “Ogni volta, un nuovo decreto che non contiene nessuna soluzione – ha aggiunto – Qui bisogna rimboccarsi le maniche, lavorare nei Paesi africani, ma non come si è fatto in Tunisia”. Secondo Conte, infatti, “il modello della Meloni realizzato in Tunisia è quello che non va fatto perché andare lì, creare una pressione al leader di turno, capo di Stato, capo di governo del Paese africano, in questo caso la Tunisia, e arrivarci con tutti i riflettori, costringerli ad accettare un memorandum che ovviamente non può contenere clausole troppo impegnative, in una realtà come quella tunisina che è esplosiva dal punto di vista economico-sociale, significa creare le premesse di un bluff con gli italiani”.

Conte ha criticato la strategia di Meloni anche a Bruxelles: “Il capitolo europeo è molto complesso e dipende anche da chi conduce e realizza e persegue le linee politiche e i dialoghi. La debolezza di questo governo è che in Europa non ha chiarezza trasparenza e linearità d’indirizzo”. “I polacchi hanno ancora una volta schiaffeggiato un piano di redistribuzione e lo stesso hanno fatto gli ungheresi“, ha detto riferendosi agli alleati di Meloni in Ue. Il riferimento è anche alla conferenza sull’immigrazione senza Francia e Germania: “Inviti tutto il mondo e non loro e vuoi la solidarietà di Francia e Germania che hanno un ruolo nel Mediterraneo. Ho parlato di goffaggine diplomatica che mi ha sorpreso”, ha commentato Conte. Che a una domanda sulla tutela dei diritti dei migranti in Tunisia e in Libia ha risposto: “Una soluzione potrebbe essere realizzare dei presidi a livello europeo, con l’accordo dei Paesi che ci ospitano, di origine e di transito, per poter processare le domande in loco per chi ha diritto alla protezione internazionale e ciò ci consente di sottrarli alla criminalità organizzata e ai trafficanti”.

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