L’estate di “crimini orribili” in Italia viene raccontata in un lungo articolo del New York Times. Mentre le agenzie di stampa davano la notizia del 78esimo femminicidio del 2023 – vittima Rossella Nappini, l’infermiera 52enne uccisa a coltellate nell’androne di un palazzo a Roma – il quotidiano americano pubblicava un lungo articolo proprio sull’aumento della violenza di genere in Italia. Femminicidi e stupri di gruppo, si legge, hanno “riaperto il dibattito sulle aree più degradate del Paese e sui suoi atteggiamenti sciovinisti nei confronti delle donne nonché sul rischio che i social media li amplifichino”.

L’articolo del New York Times cita la violenza di gruppo a Caivano e quella a Palermo, ma anche “i casi di donne accoltellate, colpite da colpi di arma da fuoco o avvelenate dai loro partner o da persone conosciute”. Il quotidiano ricorda anche la visita della premier Giorgia Meloni a Caivano. “Prima donna e prima leader dell’estrema destra alla guida dell’Italia, ha trascurato la questione dei diritti delle donne e si è invece concentrata su ‘legge e ordine’, definendo i crimini barbari”, si legge nell’articolo.

Il New York Times sottolinea anche i commenti del compagno della premier Andrea Giambruno. “Secondo un recente rapporto dell’Istat, in Italia è ancora diffusa l’idea che le donne vittime di abusi siano in qualche modo colpevoli di aver provocato l’aggressione. Un atteggiamento che si ritrova nei commenti del compagno e padre della figlia della premier“, si legge. L’idea che il comportamento o l’abbigliamento di una donna possano scatenare la violenza permea anche i tribunali italiani dove – sostiene ancora il New York Times – sessualità e violenza sessuale spesso non sono distinte.

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