Fu omicidio volontario la morte della piccola Fatima, la bimba di tre anni precipitata dal balcone al quinto piano di una palazzina del centro storico di Torino il 13 gennaio del 2022. Lo ha stabilito la Corte d’Assise del capoluogo piemontese, che ha condannato all’ergastolo il 33enne Mohssine Azhar, compagno della madre Lucia, per il delitto aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. L’imputato ha sempre sostenuto che la piccola gli fosse sfuggita di mano mentre giocava con lei sul balcone, mentre la Procura ha insistito sulla volontarietà del gesto.

A quanto riferisce la Stampa, la pm Valentina Sellaroli ha detto in aula durante la requisitoria che Azhar ha ucciso la figlioccia “per una vendetta trasversale: voleva punire la sua compagna, mamma della piccola, perché si lamentava che fosse drogato. Il mattino stesso era stato condannato a otto mesi di carcere in tribunale”, ha ricordato. Nell’interrogatorio davanti al gip in fase di indagine l’uomo aveva ammesso di aver bevuto e assunto hashish, sostenendo però di “non aver perso lucidità”. Fatima aveva raggiunto da sola il suo appartamento, che si trova sopra alla casa in cui viveva con la madre.

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