Moda e Stile

Louis Vuitton sfila a Seul: Dang-Hyuk, il visionario regista di Squid Games, dipinge il ponte GanGnam di blu

Hwand avvolge lo spettatore in un fantastico gioco di luci e illusioni acquatiche, rimando al flusso creativo che parte dalle fondamenta stesse della maison

di Januaria Piromallo

Una griffe che va ben oltre un marchio di moda e si fa re Mida della comunicazione globale. I big della moda sono entrati a gamba tesa nel design. Louis Vuitton la tende più degli altri. Il baule LV disegnato da Marc Newson si fa opera d’arte, basta a se stesso, al di là della sua funzionalità. Quello che si vede alla Design Week oggi, domani entrerà nelle nostre case, alcuni oggetti passeranno, altri diventano un must to have. Come si fa a diventare un’icona? Bisogna saperlo comunicare globalmente. Nel team creativo LV esiste un ponte progettual/sinergico, è sempre un successo di squadra, mai solo del singolo.

E intanto monsieur Arnault, fondatore e capo del colosso del lusso LVMH, è l’uomo piu ricco del mondo (insieme alla francese Francoise Bettencourt Meyers, erede dei cosmetici L’Oreal… una ha ereditato, l’altro ha creato dal nulla). Voilà la difference. Ogni sfilata LV è un evento magico, il mondo della moda si inchina al museo Louvre dove sfila la collezione. Poi show itineranti per il mondo: si vola a San Diego nell’avveniristico Salk Institute. E l’ultima a Seul. La prossima avrà come palcoscenico l’Isola Bella, sul Lago Maggiore. Le collezioni sembrano essere ispirate dal luogo, dalla luce sovrana…

E così lungo l’“avveniristico” ponte sommergibile GanGnam (lo ricordate il tormentone virale del rapper coreano Gangnam style ispirato al quartiere più lussuoso della città) a Ganbuk sfila la collezione Louis Vuitton che è una storia di passaggi. La regia dello show è affidata a Hwang Dang-Hyuk, il visionario regista di Squid Games. La serie di Netflix che prima di diventare cult era stata respinta per 10 anni. Come insegnamento che nella vitta ci vuole tenacia, tenacia e ancora tenacia. Hwand avvolge lo spettatore in un fantastico gioco di luci e illusioni acquatiche, rimando al flusso creativo che parte dalle fondamenta stesse della maison. Agli albori del secolo scorso faceva valigie e bauli, una filosofia di viaggio applicata all’eleganza, oggi realizzano praticamente tutto. Oggi è il top vestirsi LV, indossare un occhiale LV, un gioiello LV, sedersi alla patisserie parigina LV è il massimo dello chiccheria.

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