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La pornostar Silvia Soprano si ritira a 25 anni e a FQMagazine racconta: “Mi sento sempre più persa e meno rappresentata. Tutto è cambiato”

di Davide Turrini

“In questo mondo mi sento sempre più persa e sempre meno rappresentata per questo ho deciso che non girerò più scene professionali e non mi troverete in nessun’altra piattaforma di contenuti espliciti”. Silvia Soprano, 25 anni, romana, ma residente a Barcellona, un visino che ricorda Anne Hathaway, si ritira dal mondo del porno. Popolarissima e richiestissima star (oltre 144 film nei soli tre anni di attività) del settore, ha annunciato ai suoi fan sui suoi canali social che con la carriera da pornostar si chiude.

È un ritiro dalle scene temporaneo o definitivo?
Definitivo. Assolutamente definitivo.

Qual è la motivazione di questa scelta radicale?
“Da qualche mese sono ferma. L’ultima scena professionale risale ad ottobre 2022. Questo mondo è cambiato in maniera rapidissima. Pensa che ho iniziato tre anni fa nell’estate del 2020, proprio nel periodo in cui si stava stravolgendo tutto, con tutte queste piattaforme che ci sono ora, tutte queste nuove leve che fanno contenuti per conto loro. Anch’io avevo Onlyfans, ma ho cancellato anche quello. Non mi sentivo più a mio agio in un contesto del genere. In così poco tempo sono cambiati gli aspetti professionali dei set professionali. Infine è impossibile crescere sia economicamente che a livello d’immagine. In America è un po’ diverso, ma in Europa sembra che in pochi anni ti blocchi e non cresci più. All’inizio venivo scelta perché i produttori avevano in mente qualcosa di specifico per me, una storia, dei vestiti particolari, un certo trucco. Poi il lavoro nella pratica è diventato sempre più schematico: in scena potresti esserci tu come altre 500mila ragazze.

La tua carriera praticamente si sovrappone alla pandemia Covid…
“Mi ero appena trasferita a Barcellona. Con i primi lockdown facevo ancora la parrucchiera. Ho iniziato a fare porno nel luglio 2020”.

Quando hai deciso di diventare attrice porno?
“Stavo con un ragazzo da tanti anni e mi trasferii con lui in Spagna. Poi ci lasciammo e continuai a stare qui da sola. Ho lavorato come parrucchiera per 5 anni, però mi stufai anche lì. Con l’arrivo della pandemia mi ricordo che passavamo ore di noia in negozio. E così di punto in bianco mi sono quasi ossessionata da questa cosa: cercavo articoli e interviste di chi lavorava nel porno. Dissi: voglio essere questo“.

Qual è stato il primo passo per inserirti nel mondo del porno?
“Ho cercato su Google: “come diventare attrice porno”. I primi risultati erano degli annunci di una produzione di Barcellona che faceva contenuti amatoriali, cercavano persone per la prima esperienza. Li contattai, ne parlai con il mio titolare che fu molto gentile e mi lasciò in cassa integrazione per avere più tempo per intraprendere quella carriera.

Come ti sei sentita su quei primi set?
“Super apprezzata, come una star. Però standoci dentro alla fine qualsiasi ragazza, di qualsiasi statura o nazione, viene accolta con piacere, c’è spazio per tutti. Pensa che all’inizio io mi preoccupavo del fisico e del peso. Col senno di poi mi tengo però queste belle emozioni di quel momento”.

Hai girato 144 film in tre anni… Sei stata richiestissima, praticamente ogni settimana un nuovo film.
A livello psicofisico è durissima. Per la prima volta mi trovai a fare cose completamente da sola. Loro ti agevolano con qualche biglietto aereo, ma ti devi spostare da sola e seguire tutte le pratiche, pure il Covid con i test e i vaccini. Ho visto posti di ogni tipo in Europa e una volta sono stata anche negli Stati Uniti per un evento. L’errore fatto, però, è stato quello di caricarmi troppo di film da girare. Tornavo a casa un giorno e il giorno dopo ripartivo. Forse anche per questo oggi mi ritiro: ho pensato solo al lavoro in tre anni e non alla mia vita privata. Ora ho iniziato a conoscere più persone, ma negli ultimi tre anni non ho mai vissuto a Barcellona.

Nel porno hai deciso di specializzarti subito in settori specifici molto particolari come l’anal, il rough sex, ecc…
Da una parte è una scelta volontaria, ma dall’altra è arrivato anche da sé. È un po’ il mercato che va così oggi. La gente non si accontenta mai. Mi ha fatto piacere, comunque, perché ho sperimentato cose nuove. Non avevo mai fatto nulla di tutto ciò e sinceramente non l’ho mai replicato nella vita privata. Interpretavo un personaggio dove sperimentavo cose in massima sicurezza e tranquillità. Nella vita privata non lo farei.

Si guadagna bene nel mondo del porno?
Molto bene. Tra l’altro è l’unico settore dove gli uomini sono sottopagati rispetto alle donne. Io ho guadagnato molto, anche con Onlyfans che era un extra che dovevi avere. E aveva un senso, quando hai dei fan gli concedevi una possibilità ulteriore di contatto.

Che pensi di tutte queste cifre clamorose, tipo diecimila euro al mese, guadagnate da chi apre profili Onlyfans?
Intanto si può guadagnare su Onlyfans più che su un set porno. Le cifre stravaganti di cui si parla adesso comunque andranno presto a scemare. C’è troppa competizione. E visto che ci sono anche ragazze “normali” su questa piattaforma che per reggere la concorrenza adottano prezzi bassissimi, molto competitivi, si abbasseranno e si stanno già abbassano i ricavi.

Dalla tua filmografia vedo che hai lavorato anche con Rocco Siffredi…
Un’esperienza normale. Una delle prime scene della mia carriera a Budapest. Lui mi offrì altri lavori, ma rifiutai perché non mi trovato d’accordo con il cachet offerto.

Molte donne dicono che fare questo lavoro è degradante e parlano di sfruttamento del corpo femminile…
Questo discorso non vale per tutte le donne che intraprendono questa carriera. Ogni persona potrà dirti cose diverse. Se tu glielo permetti possono benissimo approfittarsi di te. Non è che ti denigrano o costringono, però se sei una persona più debole, e non è stato il mio caso, ti ritrovi a fare cose che non vorresti fare. Faccio un esempio: con dei giri di parole ti fanno capire che se fai certe cose la scena vende di più. Questi raggiri ci sono. Non parlo di tutti, ma la maggior parte di chi organizza questo lavoro all’inizio è entusiasta di te e poi magari non ti richiamano, o offrono di meno puntando sull’amicizia. Anche per questo io ho lottato: più hai esperienza più pretendevo, ma trovi un muro.

Come ci si sente improvvisamente diventare oggetto di desiderio per una marea di persone?
A me ha fatto piacere. Sono rimasta molto sorpresa soprattutto quando ho annunciato il ritiro dai messaggi carini ricevuti. Temevo accadesse il contrario. Invece non avendo fatto granchè sui social – ci sono periodi in cui non posto niente perché non mi va – quel poco che ho trasmesso ha colpito e in molti mi hanno mandato messaggi di incoraggiamento molti mi hanno detto sorprendendomi “hai fatto la scelta giusta”. Non me l’aspettavo.

Una forma protettiva del fan…
Molti a dirmi sei sprecata per questo… Mi ha fatto sorridere questa cosa. Questo rapporto umano, anche di gente che ha il triplo della tua età, che ti ha seguito per altri motivi, è stato davvero curioso.

Tra l’altro hai usato e usi il tuo profilo Twitter per raccontare tuoi pensieri o considerazioni senza necessariamente mostrare foto porno…
Non ho mai usato Twitter per postare foto nuda, ma per scrivere consigli, raccontare un sogno, postare una citazione e le persone interagiscono con me anche su cose che non c’entrano niente col porno. Ma poi questa figura della ragazza arrapata dalla mattina alla sera… è un’assurdità. Ti dico la verità: non ne ho mai incontrata nessuna. E se cercano di farlo è molto forzato. Non credo sia umanamente possibile pensare a questo tutto il giorno, diventa noioso.

E il tuo rapporto con l’Italia?
Ci torno ogni mese o ogni volta che posso. Ho due genitori a Roma che amo tantissimo e mi mancano sempre. E poi ho più amici a Roma che qui. E non è che a Barcellona ti regalino le cose. Tutto costa molto anche in Spagna. Un giorno, quando sarò “grande”, diciamo anziana, mi piacerebbe tornare a vivere a Roma.

Sembra quasi che tu abbia sempre pensato che il porno non sarebbe stato un lavoro per tutta la vita…
Al massimo pensavo sarei durata fino a 30 anni. Non oso immaginare oltre. È un lavoro che sacrifica troppo la vita privata. Si può fare a vent’anni, ma dopo è complesso. Se vuoi avere una famiglia, ad esempio. Non mi ci vedevo a fare porno con una famiglia da mantenere. E non lo dico da bigotta, ma banalmente a livello di tempo che non esiste più per il tuo privato.

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