di Alessio Andreoli

Francamente non mi preoccupa la signora Meloni con il suo sgangherato governo, anche se motivi per preoccuparsi per le scelte che vengono fatte, a mio parere, ce ne sono in abbondanza e c’è solo l’imbarazzo della scelta. Mi preoccupano gli italiani, i miei concittadini, e adesso provo a spiegare perché.

Nei giorni scorsi mi sono dilettato ad interagire con il motore di ricerca “intelligente” Bing di Microsoft Edge a cui mi ero iscritto qualche tempo fa per poterlo, non appena disponibile, sperimentare. Naturalmente, come un bambino col giocattolino nuovo, mi sono divertito a fare diverse e contraddittorie domande; qua mi fermo nella descrizione del suo utilizzo, perché non è inerente alla mia preoccupazione. Durante questi voli pindarici, nel fare le domande più disparate per mettere alla prova l’AI/AS (non mi soffermo nemmeno sull’acronimo AS, lo spiegherò in un altro scritto perché nasconde una bella, interessante e curiosa storiella), tra le risposte generate c’era, e cito testualmente: “il fascismo ha cercato di imporre una visione autoritaria e totalitaria della patria, basata sul culto del capo, sulla violenza e sull’espansionismo. La patria è stata usata come strumento di propaganda e di oppressione. Nel periodo fascista, il concetto di patria veniva utilizzato per sostenere la retorica militaristica e nazionalistica del regime.”

Ho letto e riletto più volte la risposta, che ovviamente è stata presa da qualche articolo o libro disponibile in Internet dove veniva descritto il Ventennio fascista, e nel leggere non ho potuto fare a meno di ricordare le innumerevoli volte che la parola patria è stata usata da qualche mese a questa parte, oserei dire che è persino inflazionata – più dell’euro. Ho altresì pensato ad alcune frasi o parole usate dalla nostra presidente del Consiglio e/o da qualche ministro di governo. Le frasi e parole che mi hanno colpito sono “la ricerca degli scafisti nel globo terraqueo”, “l’Italia sarà l’hub per il rifornimento del gas di tutta l’Europa”, “La maternità surrogata è un reato grave, più grave della pedofilia”, “nessuno mangerà insetti a sua insaputa” e tante altre, sempre comunque pronunciate con grande enfasi sia nel tono che nell’espressione facciale e posturale.

Francamente a me sembrano chiaramente il frutto di una visione autoritaria e totalitaria basata essenzialmente sul culto del capo, insomma parole più moderne ma perfettamente configurabili con la propaganda fascista del Ventennio. Ora vengo alla mia preoccupazione, che altro non è che molti elettori siano in un qualche modo attratti e affascinati da questa retorica, dall’atteggiamento e dal tono duro e deciso con cui queste frasi e queste parole vengono pronunciate. A confermarlo, purtroppo, lo dimostra il consenso elevato di Meloni stessa nei sondaggi, in cui si verifica quale sia il leader con più presa sull’opinione pubblica. E che dire del recentissimo episodio dove la pilota (ops, il pilota) da caccia F35 Giorgia viene acclamata da una folta folla di giovani virgulti? Questo avvenimento tra l’altro ha suscitato talmente tanto entusiasmo nei media che i servizi giornalistici sono stati mandati in onda praticamente a reti unificate. Tutto questo in un periodo in cui, fornendo armi, siamo praticamente in guerra contro la Russia.

Tirando le somme, ho proprio l’impressione che l’intelligenza artificiale, che ha la caratteristica di imparare in continuazione, se verrà interpellata fra qualche anno sulla parola patria e patrioti non genererà solo risposte relative al Ventennio del XX secolo, ma di certo troverà anche molti riferimenti nel Ventennio del XXI secolo! Abbiamo anche noi le capacità di apprendimento delle AI/AS o siamo più propensi a perseverare nei nostri errori cadendo nell’oblio più profondo?

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