Se gli dessimo del menagramo poi ci si spegnerebbero tutti i pc all’unisono. Allora meglio definirlo nuovamente il profeta con la sua nuova profezia (però qualche corno napoletano lasciatecelo lisciare). Si tratta di Bill Gates e dell’articolessa pubblicata dal New York Times dove il fondatore di Microsoft ci dice una cosa sola: non siamo pronti per una nuova pandemia. Che quest’uomo con la sua fondazione Bill e Melinda (fu Gates e da tempo solo Melinda French) si spenda continuamente per redarguirci sull’ignoto spazio profondo dei virus (e dei batteri, poveretti, ci sono anche loro) mantenendo al contempo la quarta posizione di quarto uomo più ricco del mondo, il suo atteggiamento sta tra la generosità di Madre Teresa, il complottismo delle scie chimiche e il mistero di Fatima. Ma tant’è: il dado è tratto. Bill non la manda di certo a dire. E usando dapprima la metafora dell’incendio, che non si deve propagare oltre la casa dove si è sviluppato (e poveracci gli abitanti di quella casa no?), segnala che ad oggi manca una sorta di unità internazionale coordinata che, appunto, quell’incendio lo spenga sul nascere. Bill scrive “la comunità internazionale non ha fatto granché per prepararsi alla prossima pandemia come speravo”, anche se i cosiddetti dati scientifici a supporto latitano del tutto.

Poi ancora: “non è mai troppo tardi per prevenire che la Storia (in maiuscolo perché?) si ripeta”. Infine ecco il cuore della questione. Per Gates va fondato rapidamente il Global Health Emergency Corps. Il fondatore di Microsoft spiega anche che va costruita una forma di finanziamento per rimpinguarne le casse di questo nuovo ente in quanto il personale non sarà fisso (e ci mancherebbe) e quindi quando sarà chiamato a “spegnere l’incendio”, cioè a lavorare non gli si potrà dare solo qualche tozzo di pane altrimenti nemmeno si metterà il tutone ignifugo che abbiamo visto tra il 2020 e ‘21. Inoltre questo finanziamento dovrà essere fornito (bontà sua, di Bill) dalle nazioni più ricche. Ora, fossimo nell’OMS temeremmo un tantino visto che Gates non fa capire che il corpo d’emergenza sarà proprio diretta emanazione dell’organizzazione con sede a Ginevra. Infine, segnatevelo, un po’ come Troisi in Non ci resta che piangere, Gates fa tre ipotesi sulla futura pandemia: diffusa per droplets, trasmissibile sessualmente o fuga da laboratorio. E visto che pochi mesi prima che scoppiasse il Covid19, Gates&co avevano fatto un’esercitazione proprio su un virus identico (novembre 2019) se fossimo in voi punteremmo subito qualcosa su una delle tre opzioni. Senza dimenticare di lisciare i cornetti napoletani.

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