E alla fine arrivò Bluesky. Da quando Elon Musk si è permesso di acquistare uno dei social di famiglia democratica peste lo colse. Nel giro di quattro mesi dall’acquisizione di Twitter è arrivato nientemeno che il suo concorrente. Si chiama Bluesky e dietro c’è Jack Dorsey, cioè l’ex Ceo e fondatore di Twitter. Insomma la vecchia, ed unica, guardia del social dai cinguettii rapidi e facili ha lanciato il suo beta test sull’app store di Apple il 28 febbraio. L’aspetto interessante però è che Bluesky era stato originariamente concepito come un “social network decentralizzato” nel 2019 come estensione di Twitter. Poi non se n’è fatto più nulla, fino all’assalto a Twitter di Musk nell’ottobre 2022. L’app Beta, intanto, può essere scaricata dall’App Store solo su invito e gli utenti che desiderano iscriversi possono inviare i propri indirizzi e-mail per essere inseriti nella lista d’attesa. Secondo TechCrunch l’interfaccia di Bluesky è simile a quella di Twitter, “ma semplifica il processo includendo un pulsante più per aggiungere 256 caratteri con l’opzione per aggiungere foto. Secondo quanto riferito, consentirà inoltre agli utenti di visualizzare gli aggiornamenti sulla timeline Home con feed divisi in post, e post e risposte. Anche se, come si chiedono sul sito Gizmodo: se le due app sono così simili, perché qualcuno dovrebbe voler cambiare? Considerando la perdita di oltre un decennio di post, ricordi e hot take su Twitter, il passaggio a Bluesky potrebbe essere considerato un fastidio. Detto questo, la narrazione che Dorsey ha costruito attorno al lancio di Bluesky ha, per certi versi, dell’incredibile.

Appena dopo l’insediamento di Musk a Twitter, sia il neo Ceo che un gruppo di giornalisti indipendenti ha fatto emergere il cosiddetto scandalo dei Twitter Files, ovvero come Dorsey e soci manipolassero apertamente contenuti riguardanti due tematiche calde sui social negli anni recenti: link e considerazioni non gradite riguardanti la pandemia Covid-19 e quelle attorno ai lati oscuri del figlio del presidente Joe Biden compreso l’affaire Trump. Ecco, di fronte al non proprio limpido e democratico meccanismo con cui Dorsey gestiva Twitter in chiave parecchio “centralizzata” ecco che Bluesky sembra una specie di folgorazione sulla via di Damasco. Gizmodo spiega che Dorsey si improvvisamente chiesto “se il divieto all’account del presidente Trump fosse la mossa giusta”. E ancora: Dorsey avrebbe ragionato attorno alla possibilità di creare una piattaforma spin off da Twitter che avesse una moderazione più decentralizzata, quindi cercando di non ridurre la quantità di potere degli utenti. “Stiamo cercando di fare la nostra parte finanziando un’iniziativa attorno a uno standard decentralizzato aperto per i social media”, aveva scritto Dorsey in un tweet nel 2021. Morale della favole e delle buone intenzioni: solo quando Musk si è palesato e ha acquistato Twitter facendo emergere lacune democratiche di moderazione dei contenuti ecco che Dorsey lancia il social più democratico e decentralizzato. Potenza del neo-target commerciale o mossa politica di retroguardia? Al mercato dei social l’ardua sentenza.

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