Cinema

Giancarlo Giannini all’attacco: “Hollywood mi ha dato una stella, Venezia nemmeno un gatto nero”.

L’80enne spezzino, indimenticabile interprete di capolavori del cinema italiano sarà il prossimo attore italiano a ricevere la celebre stella sulla Walk of Fame di Hollywood

di Davide Turrini

“Hollywood mi ha dato una stella, Venezia nemmeno un gatto nero”. Giancarlo Giannini si toglie, nuovamente, un sassolone dalla scarpa suolata e risuolata di quel grande artista che è. L’80enne spezzino, indimenticabile interprete di capolavori del cinema italiano come Travolti da un insolito destino…, Mimì metallurgico, Pasqualino Settebellezze, Fatti di gente perbene, sarà il prossimo attore italiano a ricevere la celebre stella sulla Walk of Fame di Hollywood. La battuta al veleno rilasciata da Giannini agli organi di stampa, in seguito a questo prestigioso traguardo simbolico del mondo del cinema, non lascia comunque adito ad interpretazioni. “Sono intimidito dal ricevere la stella a Hollywood. Sono stato tante volte in America, portando i miei film anche con Llina Wermuller. Abbiamo avuto un buon successo. Io ho avuto una nomination all’Oscar per Pasqualino Settebellezze, ma la stella penso sia più importante. Io così sono per il pubblico una star per sempre”, ha spiegato Giannini.

Poi l’affondo: “A Hollywood mi danno questa stella, a differenza di Venezia dove non mi hanno dato neanche un gatto nero”. Come dire: la solita spocchia del giro dei festival che snobba le star popolare, oltretutto all’estero. Come riporta Cinecittà News, però, la battuta sul gatto nero non è nuova per Giannini che l’aveva già pronunciata lo scorso novembre nel presentare la serie Il grande gioco. “A febbraio a Los Angeles metteranno la mia stella sulla Walk of Fame, di italiani siamo solo in due io e Rodolfo Valentino”, sottolineò amaramente Gianni. “È meglio degli Oscar, significa ‘star forever’, ma a Venezia, in Italia, non mi hanno dato manco un gatto nero”. Chissà se Alberto Barbera rimedierà in tempi brevi, o se il povero Giannini, attore tra gli altri per Scola, Monicelli, Fassbinder, perfino per Ridley Scott, pagherà ancora una volta il fatto di essersi politicamente defilato e non aver mai fatto parte di certi circoli chiusi della Roma del cinema che conta?

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