Cinema

Sfida tra Cannes e Venezia per il nuovo film di Scorsese, quale red carpet ospiterà DiCaprio e De Niro?

Killers of the flower moon, titolo attesissimo del grande regista, pronto oramai da un anno, avrebbe uno spazio assicurato alla kermesse cinefila francese di maggio prossimo. Ma una serie di ostacoli potrebbero portare l'opera sul Lido

di Davide Turrini

Scorsese (e DiCaprio) vanno a Cannes (o a Venezia)? E se vanno a Cannes, Scorsese dovrà accorciare il film lungo oggi 3 ore e 20? Da diversi giorni sui siti di cinema non si parla d’altro. Killers of the flower moon, titolo attesissimo di Martin Scorsese, con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro, pronto oramai da un anno, avrebbe uno spazio assicurato alla kermesse cinefila francese di maggio prossimo. Variety ha raccontato nelle scorse ore che il direttore artistico di Cannes, Thierry Fremaux, si è recato a Los Angeles ad inizio febbraio per stringere sulla presenza di Scorsese sulla Croisette. In California, Fremaux avrebbe trovato anche Alberto Barbera, direttore del festival di Venezia, già presente negli uffici degli studios hollywoodiani per lo stesso motivo. C’è chi tra gli insider parla di situazione “imbarazzante”, ma passiamo oltre perché la presenza di Killers of the flower moon a Cannes è ancora in bilico per almeno un paio di motivi e cerchiamo di spiegarvi il perché.

Intanto, Killers of the flower moon è stato finanziato per quasi 200 milioni di dollari da Apple dopo aver vinto un’asta e accordandosi con la Paramount, che originariamente aveva opzionato il film, per una ampia distribuzione in sala prima di lanciare il film in streaming. Ora però Cannes accetta film in Concorso solo se distribuiti in sala; mentre le regole della distribuzione francese (modificate recentemente) vogliono che un titolo finisca in streaming dopo 15 mesi dall’uscita in sala (l’accordo in Francia è stato firmato da Netflix ma non da Amazon e Disney che quindi continueranno a seguire i 36mesi). A questo punto, se il nuovo presidente, Iris Knobloch, non muterà in corso d’opera le regole della Croisette, Killers potrebbe finire al massimo Fuori Concorso e attendere comunque obbligatoriamente un’uscita nelle sale francesi ad inverno inoltrato nel 2024. Ad oggi non c’è alcuna data di distribuzione ufficiale per il film e, come oramai si è compreso da diversi anni, se si vuole concorrere per gli Oscar, anticipare luci, paillettes e attenzione mediatica su un titolo di Hollywood quasi un anno prima (come a Cannes) diventa un problema.

È qui che rientra in gioco Venezia per una premiere di lusso al Lido che non comprometterebbe alcuna distribuzione immediata o futura e che soprattutto garantisce oramai un’attenzione mediatica altissima. Poi certo all’ultima Cannes sono stati presentati Elvis, Top Gun: Maverick e Triangle of sadness oggi in corsa per gli Oscar. Insomma, le strategie di mercato sembra avranno più voce in capitolo di quelle di prestigio. Un’altra voce ha però tenuto banco per diversi giorni su Killers of the flower moon. Quella di un desiderio pressante di Cannes di ridurre il minutaggio del film, oggi sulle 3 ore e 20. Spesso nell’ambito festivaliero, i direttori di festival danno suggerimenti sul prodotto in via di definizione da presentare in concorso o fuori concorso, ma è piuttosto raro che i consigli informali vengano suggeriti o addirittura imposti ai grandi maestri e alle major hollywoodiane. Insomma, che Thierry Fremaux suggerisca ad un regista francese, o dell’ambito delle produzioni art house festivaliere, qualche miglioria, ci sta; che lo faccia con Scorsese sembra un tantino sgarbato a livello formale.

Killers of the flower moon è ambientato negli anni venti ed è basato sul libro scritto da David Grann, è sceneggiato da Eric Roth, verrà distribuito da Paramount, e ha un budget corposissimo di 200 milioni di dollari. La storia riguarda gli omicidi di nativi americani della tribù degli Osage in Oklahoma avvenuti in quegli anni dopo che in quelle sacre terre indiane si scoprì la presenza di giacimenti petroliferi. La questione della sovrabbondanza di minutaggio nelle opere di Scorsese è abbastanza ricorrente ed è di solito la storica collaboratrice, premio Oscar, Thelma Schoonmaker a sforbiciare qua e là con grazia i titoli dell’amato Martin. In attesa che la questione trovi una soluzione di compromesso alla francese, con Venezia fuori dall’uscio con il retino, ricordiamo che nell’ultimo concorso proprio di Venezia 2022 la durata media dei film è stata piuttosto alta, attorno alle due ore, con titoli come Tàr, Blonde, Bardo, Argentina 1985 che hanno sfiorato le tre ore.

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