Brutta botta per i 4 oligopolisti globali della revisione contabile e della consulenza. Il governo cinese ha invitato le aziende del paese a non fare più ricorso ai servizi offerti da KPMG, Pwc, Deloitte ed Ernst & Young. Rischiano di andare in fumo miliardi di dollari di ricavi. Le società non hanno voluto commentare la notizia. I quattro gruppi che si spartiscono il mercato globale hanno come compito principale quello di certificare la veridicità dei bilanci ma forniscono anche consulenza aziendale e, attività molto lucrosa, piani di “ottimizzazione fiscale”, ossia il modo per far pagare alle aziende meno tasse possibili spesso appoggiandosi ai regimi fiscali compiacenti delle giurisdizioni segrete.

Il giro d’affari delle “big four” in Cina viene stimato in 3 miliardi di dollari l’anno. La più attiva è Kpmg con 1 miliardo di dollari. Poi EY (800 milioni), Deloitte (600 milioni) e Pwc (580milioni). D’ora in poi le società cinesi in cui Pechino ha una qualche partecipazione diretta o indiretta dovranno ricorrere a consulenti locali o di Hong Kong. Il timore di Pechino riguarda la sicurezza dei dati delle imprese che finiscono in mano a società occidentali. Ulteriore segnale di come stiano aumentando gli attriti tra la Cina e il blocco occidentale. Di segno inverso la decisione della Commissione Ue che ha invitato i suoi funzionari a disinstallare l’applicazione cinese TikTok dai loro dispositivi per timore sulla sicurezza dei dati.

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