“È stato un anno difficile, il più difficile della mia vita”. L’annuncio della malattia e il conseguente addio alla direzione musicale generale della Staatsoper di Berlino era arrivato come un fulmine a ciel sereno lo scorso 6 gennaio. Poi, nella serata di mercoledì 15 febbraio la sorpresa: il maestro Daniel Barenboim ha diretto a sorpresa il primo dei primi tre concerti in programma al Teatro alla Scala di Milano, la sua seconda casa dato che ne è stato il direttore musicale dal 2005 al 2014. “Sabato scorso mi ha telefonato Dominique Meyer per parlare di progetti, la mattina dopo ho trovato un suo messaggio: ce la fai a esser qui domani? Preso al volo, ho rinviato una visita medica, ho fatto i bagagli ed eccomi qua”. Certo, sul volto porta i segni della sofferenza ma una volta sul podio ritrova tutte le energie.

E così, è lui stesso a raccontare il suo calvario in un’intervista al Corriere della Sera in cui ripercorre quanto successo in questi mesi, spiegando i motivi che l’hanno spinto a prendere la drastica decisione di lasciare l’incarico: “Per l’impegno a tempo pieno, per me non più sostenibile. Ho detto ai musicisti la verità: la mia salute è peggiorata in modo significativo. Non posso più adempiere alle prestazioni richieste a un direttore musicale. È stata una decisione dolorosa per tutti, ma l’impegno è continuare a fare musica insieme. Al momento solo concerti, più avanti, se le forze me lo permetteranno, magari anche un’opera”, ha confidato.

Quindi i dettagli della malattia: “È una malattia neurologica complessa. Mi ha spossato terribilmente. Un mese e mezzo in ospedale, cure continue, incertezze. Ha dovuto sospendere tutto, dovevo pensare solo a recuperare le forze. Poi le cure hanno iniziato a funzionare ma ho dovuto cambiare molte cose. Dieta ferrea, la pancia non c’è più, addio al sigaro, avanti la ginnastica… Con tempi più calmi sono tornato alla vita e alla musica. Faccio tutto, ma un po’ meno”.

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