Una sfilza di violazioni che rischia di terremotare il calcio inglese ed europeo. Un’inchiesta sportiva che intreccerà inevitabilmente il mondo finanziario e il lato politico del pallone continentale. La Premier League ha aperto una maxi-indagine sui conti del Manchester City, in questo momento la squadra più forte d’Europa e prima candidata alla vittoria della Champions League. Le contestazioni della principale lega al mondo sono un atto d’accusa che abbraccia dieci anni di gestione del club, dal 2009 al 2018 e contengono oltre cento presunte violazioni di regole.

Se la società inglese dovesse esser giudicata colpevole, rischia di incorrere in sanzioni che vanno da una penalizzazione in termini di punti all’esclusione dal campionato. L’indagine è partita nel dicembre di cinque anni fa alla luce dei documenti di Football Leaks pubblicati dal quotidiano tedesco Der Spiegel. Il deferimento investe un periodo in cui il City ha vinto tre campionati e mette nel mirino le norme che richiedono la fornitura “in massima buona fede” di “informazioni finanziarie accurate che forniscano una visione veritiera e corretta della posizione finanziaria del club”. Tra le richieste di trasparenza che potrebbero essere state violate dal City ci sono “le entrate (comprese le entrate di sponsorizzazione), le sue parti correlate e i suoi costi operativi”.

Una seconda parte delle violazioni elencate si riferisce al presunto non rispetto delle regole “che richiedono a un club membro di includere tutti i dettagli della remunerazione dell’allenatore nei relativi contratti con il proprio allenatore” relative alle stagioni dal 2009/10 al 2012/13 compreso, anni in cui sulla panchina dei Citizens sedeva Roberto Mancini. La seconda serie di presunte violazioni si riferisce anche ai requisiti per un club di includere tutti i dettagli della remunerazione dei giocatori all’interno dei relativi contratti, per le stagioni dal 2010/11 al 2015/16 compreso. La terza sezione riguarda le presunte violazioni delle regole della Premier League che impongono ai club di rispettare le regole del fair play finanziario Uefa, tra il 2013/14 e il 2017/18.

Il City è stato bandito dalle competizioni Uefa per due anni dall’organo di governo del calcio europeo per presunte violazioni dei suoi regolamenti del Fair play finanziario nel febbraio 2020, ma la sanzione è stata annullata dalla Corte Arbitrale dello Sport nel luglio dello stesso anno. La quarta serie di presunte violazioni riguarda le regole di redditività e sostenibilità della Premier League nelle stagioni dal 2015/16 al 2017/18. Infine, si presume che il club abbia violato le regole del campionato che richiedono ai club membri di cooperare e assistere la Premier League nelle sue indagini, dal dicembre 2018 ad oggi. La Premier League ha affermato in un comunicato che i procedimenti dinanzi alla commissione indipendente saranno “confidenziali e ascoltati in privato” e che “non rilascerà ulteriori commenti in merito a questa questione fino a nuovo avviso”.

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