Polemica concitata a Dimartedì (La7) tra il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, e il portavoce di Forza Italia, Giorgio Mulè, sui 100 giorni del governo Meloni in tema di lavoro e di economia.
Il deputato difende fieramente i provvedimenti presi e in particolare la reintroduzione dei voucher per il lavoro occasionale. Landini gli ribatte snocciolando tutti gli errori del nuovo esecutivo: “Non vorrei che il governo facesse come Totò che vuole vendere la fontana di Trevi. La decontribuzione del 2% c’era già col governo Draghi e l’abbiamo ottenuta noi con le nostre battaglie – spiega – mica l’ha fatta questo governo, che ha semplicemente messo i soldi per mantenerla. A un lavoratore dipendente non è cambiato nulla: quello che aveva gli è rimasto, con la differenza che è cresciuta l’inflazione. Quindi, di che cosa stiamo parlando? Mi vendi la fontana di Trevi? Cioè mi dici che una cosa che c’era già me la stai dando tu?”.

Il sindacalista aggiunge: “L’80% dei lavoratori dipendenti non supera i 35mila euro lordi all’anno. Voi avete fatto la flat tax per gli autonomi che prendono dai 65mila agli 85mila euro. È una marchetta elettorale pura. Sui voucher poi mi sono rotto le scatole. Se sono così belli, perché non vi pagate lo stipendio voi coi voucher?“.
Veemente è la replica di Mulè che, nel rivolgersi a Landini, passa dal ‘lei’ al ‘tu’: “Lei stasera celebra in toto il fallimento del sindacato, perché nel momento in cui riconosce che negli ultimi 12 anni nulla è cambiato in questo paese, dice che lei e il suo sindacato non siete stati capaci di incidere per nulla in questo paese. Quando dice che la flat tax per gli autonomi è una marchetta elettorale, sta parlando di 2 milioni di lavoratori. È gente – rincara – che si spacca la schiena come i suoi operai. Questo se lo metta in testa. Abbia rispetto per questi lavoratori, non sono lavoratori diversi. Si paghi lei il suo stipendio coi voucher. Come se lo paga lo stipendio? Che cosa fai per i lavoratori? In 12 anni che hai fatto? Nulla. Ti sei fatto fare il Jobs Act e altro. Ma che ruolo hai?”
“A me lo stipendio, dottore – ribatte Landini – non me lo paga lei ma i lavoratori iscritti della Cgil che ogni mese versano l’1%. Io invece con le mie tasche pago il suo stipendio, lei non mi paga niente. Quindi, è lei che deve rispondere a me perché le pago lo stipendio“.

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