Con la popolazione mondiale che nel 2050 si avvicinerà ai dieci miliardi di persone, la capacità del pianeta di sfamare tutti sarà sicuramente superata. Per questo motivo, da decenni, si stanno sperimentando metodi meno tradizionali per ottenere alimenti da destinare al consumo umano. Il cibo è da secoli al centro della nostra esistenza ed è inevitabile che su di esso si concentrino emozioni e ricordi, valori economici ed etici, temi religiosi e culturali, nonché aspetti di natura scientifica. È normale quindi che, su un argomento così complesso e controverso, l’opinione pubblica spesso si divida, perché i consumatori non hanno sempre tutti gli strumenti necessari per comprendere e scegliere con consapevolezza cosa mangiare.

In questa ottica, tra le nuove possibili fonti alimentari più discusse si pone anche la carne sintetica. Ma cosa è veramente e che vantaggi ha?

La carne sintetica o artificiale è il risultato di un processo di coltivazione cellulare operata in laboratorio su cellule animali staminali. Se ci chiedessero di mangiarla, la reazione istintiva di molti (soprattutto in alcune parti del mondo come l’Italia, dove resistono tradizioni culinarie secolari) sarebbe di un netto rifiuto. In molte culture, tutto ciò che artificiale o chimico diventa spesso sinonimo di innaturale.

Ma le proprietà organolettiche e nutrizionali della carne sintetica sono identiche alle carni d’origine animale? A questa domanda non si può dare una risposta, perché, trattandosi di una tecnologia ancora in fase di sviluppo, è difficile sapere esattamente quali saranno le composizioni biologica e nutrizionale. Al momento è certo che alcuni composti della carne animale non si potranno riproporre in quella sintetica e soprattutto sarà difficile ottenere gusto e consistenza simili a quelli tradizionali. Senza dimenticare che non conosciamo ancora gli effetti sulla salute umana dei fattori di crescita e degli altri agenti aggiunti durante il suo processo di produzione.

Le incognite quindi circa l‘impatto sulla salute, sull’economia e sull’ambiente (ad oggi non può essere considerata una soluzione green, avendo consumi e costi di produzione elevatissimi) della carne sintetica sono ancora numerose. E al momento il giudizio va sospeso e rinviato ai prossimi anni, almeno fino a quando non se ne conosceranno tutti gli aspetti, così come avviene per gli altri alimenti o per i prodotti di origine animale in commercio.

È normale però che sul consumo di carne, animale o sintetica che sia, si dibatta da decenni, tra analisi di vantaggi e svantaggi. Perché sono troppe le variabili da considerare compresa la provenienza, la specie e la tipologia di allevamento (aspetti che incidono pesantemente sulla qualità del prodotto finale), ma anche le modalità di cottura o la quantità di carne consumata nella dieta di ogni individuo. Quello che è certo è che la sicurezza alimentare per l’uomo, abbinata alla necessità di trovare fonti più “sostenibili”, continuerà a essere un tema caldo dei prossimi anni. In un contesto sempre più preoccupante, in cui l’aumento demografico, il cambiamento climatico, l’esaurimento delle falde acquifere e la deforestazione sono emergenze da affrontare, sarà sempre più necessario rivoluzionare anche il mondo delle produzioni alimentari.

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