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Femminicidio Roma, il caso del porto d’armi dell’ex compagno che ha sparato e ucciso Martina Scialdone

"Dovremmo fare una riflessione sulla necessità di limitare il possesso delle armi, riducendone il numero in circolazione, per aumentare la sicurezza di tutti", ha scritto il sindaco di Roma su Facebbok
Femminicidio Roma, il caso del porto d’armi dell’ex compagno che ha sparato e ucciso Martina Scialdone
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Costantino Bonaiuti, il sindacalista di AssiVolo di 61 anni che ha ucciso la sua ex compagna, la 35enne Martina Scialdone, aveva un porto d’armi per uso sportivo. Proprio grazie a questa licenza è entrato con la pistola in tasca nel ristorante Brado, nel quartiere Appio Latino di Roma con la pistola in tasca.

A Bonaiuti, già arrestato dalla polizia, la Procura capitolina contesta anche il reato di premeditazione. Tra le accuse mosse dai pm di piazzale Clodio, oltre all’omicidio volontario aggravato, anche i motivi abietti e futili e di avere agito contro una persona a cui l’uomo era legato sentimentalmente. Ma l’argomento del possesso delle armi riaccende il dibattito pubblico. Tra chi chiede di riprendere una riflessione sull’argomento c’è il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Dovremmo fare una riflessione – scrive su Facebook il primo cittadino della Capitale -sulla necessità di limitare il possesso delle armi, riducendone il numero in circolazione, per aumentare la sicurezza di tutti”. Sul punto sono tante le reazioni anche sui social.

Intanto anche il fronte della politica, scosso, tenta di reagire alla vicenda. La prossima settimana la commissione Affari sociali della Camera è chiamata a iniziare l’esame della proposta di legge che istituisce una Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio e ogni altra forma di violenza di genere (già approvata dal Senato) e Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra e componente della Commissione, annuncia che il suo partito “ha chiesto nell’ultima Conferenza dei capigruppo della Camera la calendarizzazione della proposta di legge“. “È necessario – aggiunge – un attento monitoraggio di un fenomeno perverso e diffuso, difficile da combattere, come dimostra l’ultimo dramma avvenuto a Roma. L’avvocata Martina Scialdone pur avendo strumenti culturali, professionalità ed esperienza specifica, è stata uccisa da un uomo di cui temeva le intenzioni e in possesso di un’arma. La Commissione sarà uno strumento di grande importanza anche per valutare nuove misure di contrasto”.

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