Cinema

I film top e flop del 2022 (escludendo ‘Avatar 2: La via dell’acqua’, titolo pigliatutto col vento in poppa)

Sui flop dovremmo tacere perché in Italia tutti si offendono interpretando cifre modeste come fossero record del mondo. Certo è che il pubblico non si è strappato i capelli per Diabolik: Ginko all’attacco, il sequel firmato Manetti Bros. A nostro insindacabile giudizio è un flop al box office anche Siccità di Paolo Virzì...

di Davide Turrini

Escludendo Avatar 2: La via dell’acqua, titolo pigliatutto col vento in poppa, ma senza abbattere record storici, ecco top e flop tra i film del 2022 in Italia.

Tom Cruise e Robert Pattinson gareggiano con la marmellata Marvel. Non che sia uno scontro tra Davide e Golia, ma nell’amata colonia d’esportazione italiana le armate Paramount e Warner Bros hanno degnamente guerreggiato con i dominatori Walt Disney e i loro cinecomic. La prima grande sorpresa americana del 2022 ha un nome, anzi due, meglio tre: Top Gun – Maverick. Il sequel del franchise che lanciò in pieni anni ottanta Tom Cruise ha avuto la sua prima a Cannes nel maggio del 2022 e il 25 maggio, ovvero poche settimane prima del baratro estivo nei cinema italiani, è uscito in sala, diventando nientemeno che il quarto film più visto dell’anno. Oltre tredici i milioni di euro incassati dal ritorno in servizio di Pete Maverick Mitchell. Film gradevolissimo e mai banale, oggettiva sorpresa statunitense dell’anno, Top Gun ha mostrato che anche il mercato estivo in Italia può regalare sorprese tanto quello invernale. A ruota, anche se i milioni di euro sono poco più di dieci (e sesto posto in classifica 2022) è The Batman con Robert Pattinson protagonista nei panni dell’(ennesimo) uomo pipistrello su grande schermo. Uscito in Italia in pieno periodo SuperGrenPass, con terrore anche solo del vicino che mastica popcorn, il film targato Warner Bros si è fatto valere e ha dato la prima iniezione di fiducia agli esercenti usciti da due anni di lockdown e sale chiuse. Alla fine dei conti, uscendo oltretutto in pieno giugno anche Elvis di Baz Luhrmann (18esimo posto), biopic travolgente sull’icona del rock and roll distribuito da Sony, ha saputo ritagliarsi in Italia tre abbondanti milioncini di euro racimolati solo a stagione finita tra arene estive e multisale in semiferie. Discorso più complesso per i flop hollywoodiani 2022. I titoli Marvel (Doctor Strange e Thor) confermano la loro dinamicità al botteghino (terzo il primo e quinto il secondo), ma un franchise come Black Panther, qui giunto al sequel Wakanda Forever, in Italia proprio non sfonda (ottavo posto in pieno autunno con otto milioni e sette). Non è andato benissimo nemmeno Jurassic World: Dominion (otto milioni e nono posto generale), che a differenza di Elvis, uscito nello stesso periodo dell’anno, aveva il traino di un franchise popolarissimo e anagraficamente trasversale. Maluccio anche il thriller pseudodistopico di Don’t worry Darling con l’apparizione cinematografica hot di Harry Styles (36esimo posto e nemmeno due milioni di euro). Quasi inosservata la presenza in sala della strombazzata esperienza multiverso di Everything everywhere all at once, ma (ahinoi) drammatico il risultato di un capolavoro di inestimabile valore come The Fabelmans di Steven Spielberg che avrà sì ancora due-tre settimane di esposizione alta, ma che con un milione di euro d’incassi in quindici giorni (di cui il 50% nel primo weekend) si inabissa oltre il 50esimo posto con poche probabilità di risalire in corsa.

La stranezza “stranamente” al top, saga di Diabolik fa flop. C’è poco da girarci attorno. Gli incassi delle produzioni italiane nel 2022 sono ai minimi storici, anche se qualche piccolo avamposto di resistenza all’abbandono delle sale c’è. Il vero top player dell’anno si chiama La stranezza. Il film diretto da Roberto Andò si piazza appena fuori la top ten generale (11esimo) con cinque milioni e settecentomila euro d’incassi, appena sotto Uncharted e Jurassic World: Dominion. Le spiegazioni di questo strambo exploit – l’innesto tra una recita di paese seguita da Pirandello e il fantasma di Sei personaggi in cerca d’autore è così esteticamente tetro e intellettualmente tronfio da fare spavento – sono diverse. La prima, più semplice, è la presenza di Ficarra&Picone protagonisti de La stranezza quasi più di Toni Servillo. Il duo comico siciliano è un brand della risata che ha un ottimo rapporto al box office. La seconda, sicuramente quella più solida, è che il film è stato distribuito con una sorta di federazione dei due più grandi soggetti del settore: Rai con 01 e Medusa che hanno garantito una partecipazione di sale pronte all’uso senza fiatare. Poi il passaparola deve aver fatto il resto, tanto che sull’incasso totale dopo oltre due mesi solo il 15% arriva dal primo weekend: segno che il film di Andò è gradualmente montato come un soufflé. Buoni risultati anche per Il Colibrì della Archibugi tratto dal romanzo premio Strega di Veronesi (ventesimo con tre milioni e centomila euro), per l’ultimo film di Placido, L’ombra di Caravaggio (32esimo) e il Dante di Avati (37esimo), anche se sono i quasi tre milioni di incassi del documentario di Giuseppe Tornatore, Ennio, sull’immortale compositore di colonne sonore Ennio Morricone, la vera sorpresa prolungata del difficile momento Covid (il film è uscito nel febbraio 2022) e del genere (il documentario) che spesso, anzi quasi sempre, non attira folle in sala.

Sui flop dovremmo tacere perché in Italia tutti si offendono interpretando cifre modeste come fossero record del mondo. Certo è che il pubblico non si è strappato i capelli per Diabolik: Ginko all’attacco, il sequel firmato Manetti Bros. tratto del celebre fumetto delle sorelle Giussani. Appena un milioncino e duecentomila euro per quello che doveva essere un lungo e fortunato franchise italiano (01) da esportare nel mondo e uscito (parliamo del primo episodio datato 2021) a malapena in Russia, mentre il secondo si è fermato addirittura al Brennero. A nostro insindacabile giudizio è un flop al box office anche Siccità di Paolo Virzì. Un milione e ottocentomila euro per un cineasta che con La pazza gioia aveva incassato oltre sei milioni di euro. Ci piace infine fare il tifo per Le otto montagne, il film tratto da un altro romanzo vincitore del Premio Strega e scritto da Paolo Cognetti, con Luca Marinelli e Alessandro Borghi protagonisti. In otto giorni di sala il film diretto dai belgi Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, nonostante le quasi tre ore di durata, sta veleggiando oltre il milione e mezzo di euro. Nulla preclude a questo film, da noi particolarmente apprezzato, di sfondare il muro dei due milioni e mezzo/tre a fine corsa. Anche se l’incasso finale si intreccerà con l’annata 2023 potrebbe essere un buon segnale per quel cinema art house che in Italia fatica ad affermarsi al box office da ben prima della pandemia.

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