Musica

“Io non sono mai felice”. Salute mentale e musica per una campagna di sensibilizzazione nelle scuole: ecco la missione del Progetto Itaca e Matteo Crea

Il giovane cantautore nel suo album “Io non sono mai felice” tratta di molti temi che accomunano i ventenni di oggi: ansie, paure, problemi che spesso precludono la possibilità di vivere una vita serena. Insieme al Progetto Itaca si inaugura un percorso di sensibilizzazione nelle scuole superiori che mette assieme la musica al tema della salute mentale

di Andrea Conti

La musica come mezzo per un confronto importante (e necessario) su temi sensibili come quello della salute mentale, nella fase adolescenziale e post adolescenziale. È la missione che si pongono il cantautore 25enne Matteo Crea con il suo album “Io non sono mai felice” e Progetto Itaca, la fondazione che promuove programmi di informazione, prevenzione, supporto per riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della salute mentale e alle loro famiglie. Abbiamo incontrato Matteo Crea e Chiara Maiuri, psicologa clinica specializzata in consulenza e supporto psicologico ad adolescenti, nella sede di Fondazione Progetto Itaca a Milano. Il cantautore ha spiegato come attraverso la musica sia riuscito ad affrontare uno dei periodi più bui e pesanti della sua vita, dovuto al periodo del lockdown, all’impatto con una città come Milano, ma anche alla fine drastica di una lunga storia d’amore.

“Ad un certo punto mi sono reso conto che la mia sofferenza era davvero troppa e non sapevo come gestirla. – ci ha spiegato – L’unica risposta che ho trovato e l’unico modo per dare un valore a tutto questo, è stato fotografare la sofferenza e lasciarla lì a futura memoria come una istantanea. Nel mio disco ho proposto un ventaglio di emozioni dalla tristezza alla malinconia proprio nel mio ingresso nel mondo adulti e ho cercato di individuare quali fossero i drammi che mi portavano a soffrire, li ho analizzati”. Il sentirsi fuori contesto, non capiti in una città grande come Milano ha messo a dura prova Matteo, che veniva dalla provincia: “Qui tutti vanno veloci, sempre in giro a feste, c’era chi mi diceva ‘dai esci, vai a scopare’, quando in realtà avrei voluto starmene in casa con la mia copertina. L’impatto è stato forte. Però non voglio si pensi ci sia solo negatività in tutto questo. Anzi. Le mie musiche sono fatte per essere ballate, anche se si parla di temi seri”.

“Noi andiamo nelle scuole a raccontare che bisogna parlare quando non ci sente bene e quando ci si sente tristi – ci ha raccontato Chiara Maiuri. – È importante capire che bisogna parlarne soprattutto quando è necessario chiedere aiuto. La nostra missione è far capire ai ragazzi delle scuole superiori ad aiutarli a capire dove è il confine tra il disagio che può esser tipico età adolescenziale a quello che invece aziona diversi campanelli d’allarme. Ci presentiamo con un psichiatra che invita a avere cura della salute mentale e per trovare una via per raccontare, condividere e parlare”. Quali sono dunque le paure e le incertezza della generazione di oggi? “C’è l’ansia per l’incertezza del futuro – continua la dottoressa Maiuri – e il trovarsi di fronte a cose che mai avrebbero immaginato di affrontare. Pensiamo poi a ragazzi di 16 anni e al loro impatto devastante con la realtà, ci sono anche casi di suicidio perché non si sentono perfetti o sentono di non aver raggiunto traguardi nella loro vita. Il nostro obbiettivo è quello di non farli sentire soli”.

Per questo si è pensato di creare una sinergia Matteo Crea che potrà raccontare la propria storia e la musica, suonando, e il Progetto Prevenzione nelle Scuole di Fondazione Progetto Itaca. Un progetto gratuito che, in collaborazione con esperti psichiatri dei dipartimenti di salute mentale del territorio nazionale, prevede interventi di informazione e sensibilizzazione nelle scuole superiori. Progetto Itaca, nata nell’ottobre del 1999, ad oggi più di 600 volontari attivi in 17 sedi sparsi in tutta Italia.

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