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Lo strappo della capogruppo di Fi Ronzulli: “Non voto il reintegro dei medici No Vax”

Il provvedimento in esame è il decreto anti-Rave che all'articolo 7 prevede la possibilità di far tornare sul posto di lavorare il personale sanitario sospeso per non essersi vaccinato contro il Covid-19. Una scelta "a titolo personale" poiché l'obbligo è sempre stata "una sua battaglia", ha ricordato la senatrice. "Avallare il reintegro - ha aggiunto - crea un pericoloso precedente"

È la capogruppo di Forza Italia al Senato, ma Licia Ronzulli non voterà il provvedimento attraverso il quale il governo che sostiene ha anticipato il reintegro dei medici No Vax sul posto di lavoro. Una scelta “a titolo personale” poiché l’obbligo vaccinale, a maggior ragione per il personale sanitario, è sempre stata “una sua battaglia”. La numero uno dei berlusconiani a Palazzo Madama ha motivato così il suo strappo sottolineando tuttavia che il resto del gruppo azzurro i esprimerà “in linea con quelle che sono state le decisioni della maggioranza”.

Il provvedimento in esame è il decreto anti-Rave che all’articolo 7 prevede la possibilità per i medici No Vax di essere reintegrati. “Intervengo a titolo personale, non nascondendo un certo travaglio nel dover sottolineare l’unico aspetto che ritengo negativo di un provvedimento condivisibile sotto tutti gli altri punti di vista: l’aver inserito la tutela della salute pubblica in un decreto che tratta di giustizia”, ha spiegato Ronzulli in Aula durante la discussione generale. “La mia storia e quella delle battaglie condotte da Forza Italia fin dall’inizio della pandemia, sempre in nome della scienza e della verità, meritano una riflessione”, ha aggiunto.

“Siamo stati noi ad ispirare, con una mia proposta di legge, il decreto del governo Draghi in materia di obbligatorietà dei vaccini per gli operatori sanitari. È una battaglia – ha proseguito – che ho combattuto per la tutela della salute dei cittadini e per la sicurezza del servizio sanitario e che mi è costata incomprensioni e minacce”. È augurio di tutti – ha detto ancora Ronzulli che “un evento drammatico e dirompente come la pandemia non si ripeta più” ma “se così non dovesse essere, avallare oggi il reintegro del personale sanitario che non si è sottoposto a vaccinazione significherebbe creare un pericoloso precedente”.

L’articolo 7 del decreto ora in conversione, ha spiegato la capogruppo di Forza Italia, fa si che il legislatore dica di fatto “ai sanitari che si sono vaccinati che avrebbero anche potuto non farlo”. E quindi ha attaccato: “Non posso dire sì al reintegro di chi ha deciso di non sottoporsi a vaccinazione, venendo meno a un codice etico e morale. Non posso dire sì per coerenza e credibilità. Si tratta, lo ripeto, di una posizione che prescinde dalla collocazione politica e dalla lealtà incondizionata mia e di Forza Italia verso questa maggioranza e questo governo, che non sono e non devono mai essere messe in discussione”.

Ronzulli ha sempre avuto posizioni molto nette sulla lotta alla pandemia e la campagna vaccinale. Oltre ad aver depositato nel 2021 un disegno di legge che proponeva l’introduzione dell’obbligo per il personale scolastico, la senatrice di Forza Italia in televisione ha più volte ribadito: “Bisogna fermare la pandemia dei non vaccinati, dobbiamo continuare a convincere le persone che non vogliono vaccinare. Io penso che il governo avrebbe dovuto introdurre l’obbligo vaccinale dall’inizio”, disse nel novembre 2021 a La7. Sempre in tv litigò sul tema con il vice-direttore de La Verità, Francesco Borgonovo, e lo scorso aprile, postando una card con la notizia delle rare reazioni avverse commentò: “Cari (si fa per dire) No Vax, la storia vi ha dato torto. In questi mesi avete diffuso ovunque false notizie, teorie complottiste e avete urlato di tutto e di più… fortunatamente la realtà non mente mai”. Posizioni che, durante la formazione del governo Meloni, avevano provocato numerose proteste sui social della presidente del Consiglio quando il nome di Ronzulli era entrato nel toto-ministri proprio per la casella della Salute.