Il governo italiano è impegnato “a non approvare il disegno di legge di ratifica del Mes (il cosiddetto fondo salva stati, ndr) alla luce dello stato dell’arte della procedura di ratifica in altri Stati membri e della relativa incidenza sull’evoluzione del quadro regolatorio europeo”. Lo prevede la mozione di maggioranza approvata nell’aula della Camera con 164 voti a favore e 138 contrari. Respinti gli altri documenti dell’opposizione. La posizione in sostanza recepisce la linea “attendista” già espressa nelle scorse settimane dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, non troppo diversa da quella adottata dall’Esecutivo Draghi. La riforma è stata firmata nel gennaio del 2021 da tutti i membri dell’euro e su 19 paesi solo Italia e Germania non lo hanno ancora ratificato. Berlino è in attesa della decisione della Corte costituzionale tedesca sulla questione. L’Italia subordina il suo via libera a quello tedesco, “appendendosi” così alla delibera di organo estero.

Il Mes è stato creato nel 2011 per far fronte ad eventuali crisi di debiti sovrani nella zona euro, quando un paese perde la capacità di finanziarsi sui mercati pagando interessi ragionevoli. Il fatto che l’erogazione dei fondi sia subordinata a delle condizionalità (ossia il paese che chiede l’aiuto sia costretto a concordare con Bruxelles le sue politiche economiche) lo ha reso indigesto ai governi. La bozza di riforma messa a punto dall’Eurogruppo, e approvata dai capi di Stato già a fine 2018 dispone, che i vertici del Mes (oggi il fondo è guidato dal francese Christophe Frankel) siano chiamati a valutare in via preventiva la situazione finanziaria degli Stati, compresa la sostenibilità del debito stesso. E arriva ad evocare la possibilità che i debiti pubblici giudicati troppo elevati siano ristrutturati.

“La maggioranza impegna il governo a non approvare il disegno di legge di ratifica della Riforma del Mes e il governo si adegua. Il populismo antieuropeo della destra al governo riemerge dalla propaganda di questi anni”, scrive su Twitter il segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova.

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