Come da attese, il pacchetto di misure contro il caro bollette è il più corposo della manovra per il 2023. Le risorse destinate alle misure contro i rincari energetici ammontano a oltre 21 miliardi di euro, un terzo del totale, che comunque basteranno solo per i primi tre mesi dell’anno. Quella cifra (interamente in deficit) consentirà di aumentare un po’ gli aiuti a famiglie e imprese già varati dal governo Draghi allargando anche la platea dei beneficiari, secondo il Tesoro.

In particolare è confermata l’eliminazione degli oneri di sistema dalle bollette e viene rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale per bar, ristoranti ed esercizi commerciali, che salirà dal 30% al 35%, mentre per le imprese energivore e gasivore passa dal 40% al 45%. Il dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti ricorda poi che è già prevista dal decreto Aiuti quater la possibilità per le imprese di rateizzare fino a 36 mesi i conti con le società fornitrici.

Per le famiglie con redditi più bassi viene rafforzato il bonus sociale elettricità e gas, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro. Resta da vedere quanto tempo ci vorrà perché i nuovi beneficiari possano effettivamente goderne, visto che come scritto dal fattoquotidiano.it 1 milione di nuclei con Isee tra 8.200 e 12mila euro ancora aspettano di ricevere lo sconto allargato anche a loro dal governo Draghi lo scorso marzo.

Per il comparto sanità sono previsti per far fronte agli extra costi 1,4 miliardi per il 2022 e 500 milioni per il 2023, mentre per gli enti locali, compreso il trasporto pubblico locale, sono stanziati circa 3,1 miliardi complessivi.

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