Tasse sospese per sale da ballo, discoteche e le altre attività chiuse per decreto fino a fine gennaio, aiuti a fondo perduto per i negozi che nel 2021 hanno subito una forte riduzione del fatturato e ricorso alla cig scontato, cioè senza obbligo di versare il contributo addizionale, per hotel e agenzie di viaggio, ristoranti, bar, mense e catering, parchi divertimento, stabilimenti termali, sale da ballo e sale giochi, musei e radio taxi. Sono le principali norme contenute nella bozza del nuovo decreto approvato dal consiglio dei ministri. Nello stesso dl ci sono anche misure per contenere i rincari dell’energia a vantaggio di aziende ed enti locali, dopo che in legge di Bilancio sono stati previsti interventi per famiglie e piccolissime imprese: per il primo trimestre vengono cancellati gli oneri di sistema e gli energivori ottengono un taglio del 20% delle bollette sotto forma di credito di imposta. Il pacchetto vale però solo 1,7 miliardi, contro i 4 ventilati nei giorni scorsi. Parte degli interventi sarà finanziato con un meccanismo di compensazione temporaneo sugli extraprofitti dei produttori di energia da fonti rinnovabili. E’ poco più che simbolico il (primo) taglio ai sussidi alle fonti fossili (sad): 105 milioni su oltre 30 miliardi totali.

Durante la cabina di regia che ha preceduto il cdm il capodelegazione M5S Stefano Patuanelli ha chiesto uno scostamento di bilancio per intervenire “in modo più deciso”. E’ però noto da tempo che Draghi per ora non lo ritiene necessario e intende rinviare ogni decisione riguardo al nuovo indebitamento a dopo il voto per il Colle. Anche dal segretario del Pd Enrico Letta – in questo caso pubblicamente, via facebook – è arrivata una richiesta: “Da subito chiediamo al governo un intervento strutturale sulla parte fiscale del costo dell’energia”. Anche la Lega subito dopo il cdm, pur dicendosi soddisfatta per le novità sulle bollette che favoriscono le imprese, è tornata a chiedere uno scostamento.

Bollette, arrivano sgravi per le imprese – La bozza del decreto bollette prevede l’azzeramento degli oneri di sistema per il primo trimestre 2022 per le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, misura che vale 1,2 miliardi. L’intervento è finanziato con parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di CO2, cioè le aste Ets (il sistema Ue per l’acquisto di permessi ad emettere anidride carbonica). Viene disposta poi la riduzione dei costi dell’energia per luce e gas per le industrie, i cosiddetti ‘energivori‘, come da tempo chiede a gran voce Confindustria. Sarà loro riconosciuto “un contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022″, a patto che abbiano subìto un incremento del costo per KWh superiore del 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. Questo intervento vale 540 milioni.

Parte dei finanziamenti arriverà da un “meccanismo di compensazione” temporaneo sul prezzo dell’energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili. In pratica il Gestore dei Servizi Energetici (Gse) calcolerà la differenza tra i prezzi attuali – agganciati a quelli del gas, che è schizzato – e i prezzi medi dell’energia prodotta fino al 2020 dagli impianti solari, idroelettrici, geotermici ed eolici incentivati con vecchi sistemi. I produttori dovranno versare al Gse la differenza su questi profitti extra, oppure la incasseranno qualora la differenza fosse negativa. Questo solo dal 1° febbraio 2022 e fino al 31 dicembre 2022 e solo sull’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW che beneficiano di tariffe fisse derivanti dal meccanismo del Conto Energia, non dipendenti dai prezzi di mercato, nonché sull’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonte idroelettrica, geotermoelettrica ed eolica che non accedono a meccanismi di incentivazione tariffaria per differenza.

Nuovi ristori e tasse rinviate – A organizzatori di feste e cerimonie, ristoranti e attività di ristorazione mobile, bar e altri esercizi simili senza cucina, gestione di piscine sono destinati 40 milioni, secondo la bozza. Potranno accedere alle risorse le attività che hanno nel 2021 subito una riduzione del fatturato non inferiore al 40% rispetto al fatturato del 2019 e hanno registrato nel 2021 un peggioramento del risultato economico d’esercizio in misura pari o superiore alla percentuale definita con il decreto 73 del 2021. A sostegno del settore della cultura sono invece in arrivo 111,5 milioni di euro di cui 75 per i Fondi per le emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo.

Arriva poi, per il primo trimestre 2022, un bonus affitti per le attività in difficoltà che operano nel settore del turismo, per una spesa di 128,1 milioni. Il credito d’imposta è pari al 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo. Il bonus spetta a condizione di aver subìto una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel mese di riferimento (del 2022) di almeno il 50% rispetto allo stesso mese dell’anno 2019.

Imprese e attività le cui attività sono vietate o sospese fino al 31 gennaio 2022 si vedono congelare i termini dei versamenti relativi all’imposta sul valore aggiunto in scadenza a gennaio e quelli relativi ai versamenti delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale. I versamenti andranno effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2022. Non si fa luogo al rimborso di quanto già versato.

Proroga cig per le aziende con almeno 1000 dipendenti – Le imprese con almeno 1.000 dipendenti che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale “possono presentare domanda di proroga del trattamento di integrazione salariale per una durata massima di ulteriori ventisei settimane fruibili fino al 31 marzo 2022″. Lo si legge nella bozza di decreto legge all’esame del Governo. Il decreto di luglio 2021 aveva già introdotto la possibilità di chiedere 13 settimane di cassa da utilizzare entro dicembre 2021. I trattamenti sono concessi nel limite massimo di spesa pari a 42,7 milioni di euro per l’anno 2022.

Inoltre i datori di lavoro che, dal primo gennaio al 31 marzo 2022, sospendono o riducono l’attività ricorrendo agli ammortizzatori sociali, sono esonerati dal pagamento della contribuzione addizionale. Questa ammonta al 9% della retribuzione per le richieste di cig fino a 52 settimane; al 4% per chi utilizza il Fondo di integrazione salariale. Sono destinati 80,2 milioni per il 2022.

Ffp2 gratis per le scuole – Arrivano 45,22 milioni per fornire gratuitamente mascherine Ffp2 agli alunni, gli insegnanti e il personale scolastico in autosorveglianza. Fino a fine febbraio, le istituzioni scolastiche potranno acquisire le Fpp2 necessarie nelle farmacie o presso gli altri rivenditori autorizzati che abbiano aderito al protocollo d’intesa del 4 gennaio, che prevedeva un costo di 0,75 centesimi a mascherina. Per il pagamento delle mascherine è prevista un’apposita ripartizione del fondo per l’emergenza Covid da parte del ministero dell’Istruzione che viene incrementato di 45,22 milioni di euro nel 2022.

Stop ai mutui nei comuni del cratere – Stop al versamento dei mutui, per tutto il 2022, nei comuni che fanno parte del ‘cratere’ del centro Italia, colpiti dai terremoti del 2016. Lo Stato concorre, in tutto o in parte, agli oneri nel limite di spesa complessivo di 1,5 miliardi di euro. La norma, attualmente in vigore fino alla fine dello scorso anno, viene quindi estesa. Il beneficio vale per attività economiche e produttive e per i mutui sulla prima casa inagibile o distrutta. La sospensione riguarda il pagamento delle rate dei mutui e dei finanziamenti di qualsiasi genere.

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