Televisione

Rai, sciopero dei tecnici: salta “I Fatti Vostri”, modifiche al palinsesto del 17 e 18 novembre

Lo sciopero, indetto dallo Snap, Sindacato nazionale autonomo produzione tv, durerà 48 ore

di F. Q.

“Oggi niente Fatti Vostri, sciopero dei tecnici Rai”: così ha scritto Salvo Sottile su Twitter annunciando al pubblico che oggi la trasmissione da lui condotta non saebbe andata in onda e il cambio nel palinsesto di Rai 2. Il motivo è appunto lo sciopero indetto dallo Snap, il sindacato nazionale autonomo produzione tv, della durata di 48 ore: la mobilitazione è in programma per giovedì 17 e venerdì 18 novembre e non si possono escludere ulteriori modifiche nel palinsesto della Rai. Il sindacato ha proclamato l’astensione dalle prestazioni dell’intero turno di lavoro per tutto il personale Rai della Direzione Produzione Tv del Centro di produzione di Roma e di Produzione News sia in sede che in regime di trasferta sul territorio nazionale.

La mobilitazione era già iniziata alcune settimana fa. Tra i motivi dello sciopero del 17 e del 18 novembre, che per adesso hanno fermato solo la diretta del programma di Salvo Sottile e Anna Falchi, ci sono: “Il decadimento della qualità del lavoro nel CPTV di Roma minata ed erosa continuamente soprattutto da agenti esterni; clima di tensione vissuto dal dipendente nello svolgimento delle attività produttive dovuta alla cronica carenza di organico; fallimento della formazione professionale dei nuovi assunti, alcuni dei quali addirittura si dimettono e lasciano la Rai, formazione ridotta a mera formalità burocratica senza alcun tipo di attenzione alle inclinazioni professionali dei giovani e volta unicamente ad arginare la cronica carenza di organico; mancato riconoscimento del merito e della crescita professionale, relegato ormai alla simpatia e alla benevolenza dei singoli uffici o ancor peggio alla lottizzazione sindacale, arrecando danno al patrimonio professionale dell’azienda e una grave distorsione del metodo meritocratico; stravolgimento dei modelli produttivi e delle figure professionali ad uso e consumo degli uffici con conseguente confusione di ruoli livelli e responsabilità; aberrante gestione delle risorse umane che nega diritti e propina vessazioni; reiterata violazione degli istituti contrattuali che mirano unicamente a penalizzare economicamente il lavoratore; certa e incontrovertibile responsabilità della catena decisionale aziendale in ogni ordine e grado incapace e inadeguata ad assolvere il proprio compito specie in questi ultimi anni”.

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