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Mauritius, l’incontro felice

L’isola che non c’è, esiste! Un luogo dove il capodanno cinese precede una festività Indù, e alla fine del Ramadan si banchetta allegramente mentre le campane di una chiesa suonano a festa l’inno della domenica o di qualche Santo assunto in cielo. Non è un’utopia, ma una realtà condivisa e bellissima, tra lagune e foreste, mare cristallino e spiagge incantate.

Testo e Foto di E.Bittante - Alpitour World

Un paradiso terrestre, dove culture diverse convivono in pace e armonia. Mauritius è uno spettacolo più unico che raro, un vero e proprio melting pot di popoli nel rispetto reciproco: atmosfere arabeggianti, tradizioni europee, ritmi africani e rituali asiatici descrivono la civiltà creola di quest’isola nell’ arcipelago delle Mascarene, a volte definite come “le Mauritius”, quando in realtà Mauritius è solo una, e dà il nome allo Stato che comprende gli atolli minori di Agalega, Cargados Carajos e Rodrigues. La stessa che venne scoperta dagli Arabi nel 975 d.C., successivamente dai Portoghesi nel 1505, che la battezzarono “isola del cigno”, e dagli Olandesi nel 1598, i quali omaggiarono il loro governatore, il principe Maurice van Nassau. “Mauritius” per l’appunto. I vascelli orange aprirono le rotte ad una vera e propria egemonia europea dell’isola che vide la supremazia francese a partire dal 1715, per poi cadere nelle mani inglesi nel 1810.

Furono secoli bui e di schiavitù, legata alla redditizia coltivazione della canna da zucchero, grazie alla manodopera dei braccianti arrivati dal Sud dell’Africa e successivamente incrementata dai lavoratori indiani a basso costo. Affari d’oro e vili interessi della grandeur de la République in prima battuta, e della corona britannica in seconda, sino al Novecento, quando giunsero i primi immigrati cinesi che fiutarono in questo atollo dell’Oceano Indiano un’economia lillipuziana in divenire. Ma a volte la storia “non si ripete”, e dal passato possono sbocciare belle rivalse: oggi Mauritius è un mix di culture unico al mondo che si racconta nella lingua creola e nel ritmo del ségà, il coinvolgente ballo locale ritmato da orchestrine di fortuna con tamburi di pelle di capra e maracas rudimentali.

Mauritius è una meta balneare tra le più belle dell’Oceano Indiano, con spiagge candide, mare turchese e una variopinta barriera corallina, natura straordinaria da scoprire con le pinne ma anche con le scarpe da trekking, lungo i sentieri della giungla nell’entroterra incantato. Ma è anche luogo dell’incontro, davanti ad un caffè arabo fumante, o un tè mauriziano alla citronella, servito in tazzine british di porcellana. È uno spuntino a base di dhal puri, una focaccia in stile indiano spolverata di curry a km zero, o una macedonia di frutta freschissima con salsa al tamarindo e sale al peperoncino. Mauritius è il profumo di spezie e incensi, è la litania del Padre nostro recitato dai fedeli, il canto del Muezzin, le mille luci del Diwali, il dragone svolazzante dell’anno che verrà. L’isola dell’armonia tra gli uomini non è un sogno ma un desiderio che si realizza scegliendo Eden Viaggi che vi porterà alla scoperta di un Paese unico.

Mauritius, l’isola cosmopolita

Mauritius è facilmente raggiungibile con i voli Neos, rotte per una vacanza a tutto tondo che esplora una realtà bellissima ma soprattutto molto curiosa, a cominciare dalla capitale Port Louis, un concentrato di diverse nazionalità e culture. Un passato legato alla colonizzazione e alle migrazioni, un presente di incontri che la rendono una città vivace e affascinante, vita che scorre tra il dedalo di strade trafficate, mercati coloratissimi, case minime e inaspettati grattacieli in vetro e acciaio, piani alti dell’economia d’importazione. Per conoscere il passato dell’isola, tappa all’Aapravasi Ghat, museo Patrimonio UNESCO dal 2006. Dopo l’abolizione della schiavitù nel 1834, questa struttura fu punto di riferimento e raccolta per gli immigrati che cercavano un impiego a contratto nelle piantagioni di canna da zucchero, concretizzando una vera e propria rivoluzione nell’organizzazione del lavoro che rimase operativa sino al 1920.

Dopo i silenzi della storia, merita una visita anche il mercato centrale, il luogo dell’incontro per eccellenza dove trovare ogni genere di merce e dove sperimentare l’arte del contrattare. Una pratica sfidante che rivela l’intraprendenza agli affari di ognuno, poco importa se per un Gateaux piment, una sorta di frittelle piccanti a base di piselli, peperoncini e coriandolo, o qualche etto di tè mauriziano. Se siete alla ricerca di chincaglierie antiche originali, dimenticate le bancarelle e ammirate qualche cimelio esposto al Blue Penny Museum, dedicato ai famosissimi e preziosi francobolli mauriziani e a tanti altri monili dei coloni, piccoli oggetti che testimoniano secoli di storia. Che sia tra le teche della cultura o per le strade di Port Louis, tutto racconta di una comunità cosmopolita, dai mille volti e sfaccettature, un mondo in un’isola che non raggiunge i 2.000 chilometri quadrati

Mauritius, natura che incanta

Mauritius è armonia tra i popoli ma anche tra l’uomo e la natura, un vero e proprio paradiso terrestre. La scoperta dell’isola spazia dalle città ai villaggi, dalle coltivazioni di tè ai campi di canna da zucchero, dalle foreste vergini alle Terre colorate di Chamarel, un luogo magico situato sul versante sud-occidentale dell’isola. Uno spettacolo naturale formato da dune di origine vulcanica che virano nelle sfumature di sette colori, dal giallo al rosso, al blu al viola, a seconda dell’incidenza dei raggi solari. Sette sono anche le Cascate di Chamarel, la più alta con un salto vertiginoso di 100 metri che nebulizza con miriadi di goccioline la flora rigogliosa che la circonda. Mauritius è un vero e proprio eden, caratterizzato da un altopiano centrale percorso da un’idrografia a raggiera, e circondato da picchi che non superano gli 800 metri di quota.

Un territorio privo di animali pericolosi che conta oltre 12 riserve naturali, giardini botanici ed enormi foreste tropicali con un’infinità di specie floreali, alcune vere e proprie opere d’arte: resterete incantati dagli alberi corallo che fioriscono in novembre ammantandosi di petali rosso scarlatto. Colorano l’isola anche eucalipti, tambalacoque, banani indiani e fiori di anthurium, mentre orlano i litorali alte palme da cocco e aghiformi casuarine, quest’ultime endemiche dell’isola, cornici lussureggianti di baie candide, lunghi nastri di sabbia e falesie. Terra che incontra il mare e sprofonda nell’incanto delle barriere coralline, come la “Cattedrale Rocciosa”, a circa 27 metri di profondità, uno spettacolo unico a poca distanza dalla battigia.

Mauritius conta 160 km di spiagge, tra le più belle la Grand Baie, nella costa settentrionale, famosa anche per la vita mondana, così Mont Choisy, situata nella punta nord dell’isola. In antitesi, la pace della paradisiaca Flic en Flac, mentre torna l’adrenalina lungo la Penisola di Le Morne, a sud-ovest dell’isola, 4 chilometri di litorale baciati dai venti perfetti per chi pratica surf, kitesurf e windsurf. Per le famiglie con bambini, da appuntare Belle Mare, lungo la costa nord orientale, mentre chi è alla ricerca di natura poco mondana, la spiaggia di Blue Bay è immersa in una riserva naturale del sud-est.

Incantevoli anche le isolette che circondano Mauritius, facilmente raggiungibili con barche e piccoli traghetti: Île aux Fouquets, Île aux Aigrettes, Ilot Gabriel, Île d’Ambre, Île Ronde, Île aux Aigrettes e Île aux Cerfs, ovvero l’ “isola dei cervi”, la più nota tra queste incantevoli destinazioni, raggiungibile in pochi minuti dalla costa orientale di Mauritius. Dei dolci mammiferi non c’è traccia, ma forse scoprirete l’origine di questo nome curioso dalle leggende della cultura creola, c’è solo da chiedersi da quale parte del mondo arrivi il significato.

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