Il tempo stringe. Il 31 ottobre scade infatti l’ordinanza sulle mascherine obbligatorie negli ospedali e, al momento, non c’è ancora un’indicazione chiara. Il neo ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha assicurato che il governo si sta occupando della questione. “Adesso vediamo, ci stiamo lavorando, sempre nel rispetto dei pazienti”, ha risposto ai cronisti che lo hanno interrogato a margine dell’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’ateneo romano di Tor Vergata, di cui è il rettore uscente.

La gestione dell’emergenza pandemica da parte del suo predecessore, Roberto Speranza, e dei governi precedenti è stata al centro delle domande rivolte al ministro. A maggior ragione dopo l’intervento alla Camera in cui la presidente del consiglio Giorgia Meloni ha annunciato l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare sulla vicenda. “È utile fare chiarezza su quanto successo dal punto divista amministrativo – ha dichiarato Schillaci -, tutte le forze politiche sono d’accordo. Sul piano degli acquisti, per esempio, credo sia corretto (istituire la commissione ndr) per dare un segnale ai molti malati che i soldi pubblici vengono spesi in modo corretto. Da oggi i soldi pubblici saranno spesi in maniera attenta e oculata”.

Riguardo alla situazione attuale del Covid nel Paese, Schillaci ha confermato che è necessario andare nella direzione di un ritorno a una maggiore libertà. “Oggi la malattia è completamente diversa da quella che c’era una volta e quindi stiamo vedendo di fare in modo che man mano ci possa essere un ritorno a una maggiore liberalizzazione. Quello che mi preme è che tutti i malati che sono rimasti indietro in questi anni, penso alla prevenzione, agli screening e ai malati oncologici, possano finalmente avere una sanità migliore, più equa, che non dipenda dalla disponibilità economica, da dove uno è nato o abita in Italia”.

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