Il titoli di Credit Suisse hanno perso il 18,6% nella seduta odierna dopo che la banca svizzera ha annunciato l’intenzione di procedere ad un aumento di capitale da 4 miliardi di dollari. Oggi il gruppo elvetico ha presentato l’atteso piano industriale in cui vengono fornite indicazione su come la banca intende ristrutturare la sua attività e dove trovare i soldi per farlo. Non basteranno le cessioni ma bisognerà ricorrere all’emissione di nuove azioni, mossa che riduce il valore delle partecipazioni quelli che le azioni ce le hanno già, costretti a sottoscrivere l’aumento se vogliono mantenere invariata la loro quota nel capitale. Saudi National Bank, collegata al fondo sovrano dell’Arabia Saudita, si è impegnata a sottoscrivere una quota della ricapitalizzazione, operazione che dovrebbe portare la quota in Credit Suisse vicino al 10%.

I vertici della banca svizzera in queste settimane hanno cercato di scongiurare il ricorso alla ricapitalizzazione che avviene in una fase di mercato difficile e con le azioni Credit Suisse già in calo, prima di oggi, del 50% circa da inizio anno. Una profonda ristrutturazione è prevista per l’Investment Bank, la parte più problematica del gruppo, di cui verranno cedute alcune attività e che verrà focalizzate sul marchio americano First Boston. Nel terzo trimestre dell’anno Credit Suisse ha registrato una perdita di 4 miliardi di dollari (3.98 miliardi di euro), rosso che include. Il processo di ristrutturazione richiederà altri 2,9 miliardi di franchi svizzeri (2,9 miliardi di euro) nei prossimi 2 anni. Entro il 2025 Credit Suisse intende licenziare 9mila persone portando l’organico a 43mila addetti. Secondo i piani della banca svizzera i dividendi si rivedranno solo nel 2025, nei prossimi due anni saranno pagate cedole simboliche.

“A partire da oggi, stiamo intraprendendo una serie di azioni decisive per rifocalizzare il Credit Suisse attorno ai bisogni dei nostri clienti e degli stakeholder. Il nostro nuovo modello integrato sarà focalizzato attorno al wealth management, alla banca svizzera, come pure all’asset management e ristruttureremo radicalmente l’investment bank, rafforzeremo il capitale e accelereremo la trasformazione dei costi. Crediamo che queste azioni porteranno il Credit Suisse a una più stabile performance e alla generazione di valore duraturo per i nostri azionisti”. Così l’amministratore delegato della banca Ulrich Koerner in una nota.

All’ inizio di ottobre la banca è stata interessata da significativi ritiri di fondi dopo che voci circolate sui social media avevano ipotizzato problemi di solvibilità. Il deflusso di capitale ha comportato una temporanea discesa dei requisiti di liquidità al di sotto dei limiti regolamentari. Il problema è stato affrontato ma il gruppo svizzero ha rivelato che il suo rapporto di copertura della liquidità, era in media del 154% nel mese fino al 25 ottobre rispetto al 192% del 30 settembre.

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