I dati sono “troppo sensibili” e dunque la Svezia non indagherà insieme a Germania e Danimarca sui presunti sabotaggi dei gasdotti Nord Stream, contrariamente a quanto ipotizzato soprattutto a Berlino. Secondo quanto riporta Spiegel, Stoccolma avrebbe rifiutato l’istituzione di una squadra investigativa comune internazionale per motivi di sicurezza. La polizia federale tedesca ha invece completato la propria parte dell’inchiesta, che ha consegnato.

Secondo informazioni provenienti da ambienti dell’intelligence, la Svezia avrebbe giustificato il suo rifiuto affermando che la classificazione di sicurezza dei risultati delle sue indagini è troppo alta per condividerli con altri Stati. La premier dimissionaria svedese Magdalena Andersson ha precisato inoltre di avere negato alla Russia l’accesso alle indagini perché in Svezia “quelle preliminari sono riservate, e questo è ovviamente il caso”. Le enormi perdite di gas, causate dalle detonazioni subacquee su entrambi i gasdotti il 26 settembre, affermano gli investigatori, si trovano in acque internazionali. Ogni nazione è libera di condurre le proprie indagini, ha affermato Andersson.

Nei giorni scorsi l’ambasciatore svedese in Italia, Jan Björklund, ha precisato che “il sabotaggio del gasdotto Nord Stream è un ulteriore elemento di pericolo” che si aggiunge a quello della vicinanza geografica della Svezia “alla Russia e all’ex-Unione Sovietica”. Per Björklund si tratta di “un tema per la sicurezza europea in senso lato, anche dal punto di vista della sicurezza energetica. Visto che l’Europa non compra più vaste quantità di gas dalla Russia, il flusso di gas sta diminuendo drasticamente, quindi forse non c’è stato un effetto pesante sull’approvvigionamento di gas – ha proseguito – E’ chiaro che però se è facile sabotare questo gasdotto, tutti i gasdotti possono essere sabotati. E’ importante che tutti noi pensiamo alla sicurezza di questi gasdotti subacquei”. Per Björklund l’aggressione russa “è un vero pericolo per l’Europa dal punto di vista della sicurezza e questo è il motivo per cui ora abbiamo presentato la domanda di accesso alla Nato“, ha concluso.

Russia: “Non riconosceremo gli pseudo risultati dell’indagine” – L’esclusione di Mosca dalle inchieste ha portato alla convocazione da parte del Ministero degli Esteri russo degli ambasciatori di Germania, Danimarca e Svezia, a cui è stato detto che “la Russia non riconoscerà i pseudo risultati dell’indagine condotta da questi Paesi” su Nord Stream a meno che Mosca “non venga coinvolta”. “Nei giorni scorsi sono stati convocati al ministero degli Esteri russo i capi delle missioni diplomatiche di Germania, Danimarca e Svezia a Mosca. E’ stato espresso sconcerto per la mancata risposta ufficiale all’appello del primo ministro della Federazione Russa Mikhail Mishustin che ha inviato il 5 ottobre alla leadership di questi Paesi la richiesta di coinvolgimento di rappresentanti dei dipartimenti competenti del nostro Paese e Gazprom nell’indagine svolta congiuntamente da Berlino, Copenaghen e Stoccolma sul sabotaggio del 26-27 settembre ai gasdotti Nord Stream 1 e 2″, ha scritto il ministero degli Esteri sul suo sito.

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