Stavano lavorando intorno alle 8 di questa mattina al posizionamento di una rete di contenimento metallica su un costone a Colle d’Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Due operai sono precipitati e uno dei due, un uomo di 32 anni di origine rumena, è morto dopo essere rimasto schiacciato da uno dei grossi pali in ferro che vengono utilizzati per reggere le reti metalliche. Dalla base di Fabriano di Marche è arrivata anche l’eliambulanza Icaro con il medico a bordo che, assieme ad altri sanitari, ha provato a rianimare il 32enne per poi constatarne il decesso. Ferito in maniera non grave l’altro operaio.

I due stavano lavorando per conto di una ditta impegnata nella messa in sicurezza e nella riduzione del rischio geologico della strada provinciale di Colle d’Arquata, all’interno del cratere del terremoto che colpì le Marche nel 2016. Nell’area ci sono vari cantieri aperti, anche per la ricostruzione post sisma. Un tipo di intervento che in quella zona è molto frequente. Si tratta di un lavoro che viene eseguito per evitare la caduta di massi e detriti dalle pareti rocciose. L’incidente è avvenuto in una zona non facilmente raggiungibile, dove spesso non arriva nemmeno la copertura telefonica. Sul posto anche i vigili del fuoco di Ascoli Piceno e i carabinieri della stazione di Acquasanta Terme.

“L’incidente fatale occorso oggi ad Arquata del Tronto è un nuovo severo richiamo all’esigenza di garantire e mantenere i più elevati standard di sicurezza sul lavoro”, ha dichiarato il commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini. “Questa tragedia – ha proseguito il commissario – sollecita un maggiore e rinnovato impegno su questa esigenza prioritaria da parte di tutti i soggetti, dalle imprese alle istituzioni, e in particolare nei territori colpiti dal sisma del 2016, dove oggi si contano migliaia di cantieri, tra quelli della ricostruzione post sisma vera e propria, quelli delle opere pubbliche funzionali a questo processo, e i nuovi cantieri che saranno aperti per attuare i progetti finanziati dal fondo complementare al Pnrr per le aree del sisma”.

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