Il ritorno alle urne era previsto per giugno 2023, ma la premier Mette Frederiksen ha annunciato che la Danimarca andrà al voto il prossimo primo novembre, sette mesi prima della scadenza naturale della legislatura. La decisione, che gli osservatori si aspettavano, è legata alla possibilità che uno dei suoi alleati, il Partito Social-Liberale di sinistra, potesse votare la sfiducia al governo per la gestione della pandemia e in particolare dell’abbattimento di milioni di visoni sani per proteggere gli esseri umani da una mutazione del coronavirus. Un caso sul quale a giugno una commissione nominata dal parlamento danese aveva aspramente criticato la premier.

I sondaggi mostrano che il blocco di centrosinistra è testa a testa con l’opposizione di centrodestra, che include partiti che vogliono ridurre l’immigrazione. L’elezione poterà alla selezione dei membri che occuperanno i 179 seggi del Folketing, il Parlamento danese. Frederiksen è diventata la premier più giovane della Danimarca quando è entrata in carica a 41 anni nel 2019.

Articolo Successivo

In Russia è caccia ai responsabili dopo le ritirate. Anche l’establishment accusa Putin e i vertici militari: “Dicevano che andava tutto bene”

next