Una rapina trasformatasi in omicidio. Ci sono due fermati e un denunciato nell’ambito dell’inchiesta sulla morte a Siena dell’81enne Anna Maria Burrini. I reati di rapina e omicidio volontario sono stati contestati a due cittadini ucraini, un uomo di 39 anni e la nipote di 25. Il primo è stato ex inquilino della vittima che affittava camere della sua casa in largo Sassetta a Siena dove poi è stata uccisa. Quest’ultimo, è stato spiegato dalla polizia in conferenza stampa, è risultato essere stato già condannato per omicidio nel suo paese d’origine.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori il 39enne, operaio, godeva della fiducia dell’anziana dopo aver dimorato nella sua abitazione fino a 7 mesi fa e per aver trovato successivamente altri affittuari. Lunedì scorso, giorno in cui è stato ricostruito sia avvenuto l’omicidio, scoperto poi il 27, zio e nipote si sarebbero recati a casa dell’81enne con la scusa di dover fare un’offerta per l’acquisto di un fondo commerciale di proprietà dell’anziana ma con l’intento di addormentarla con un sonnifero fatto arrivare apposta dall’Ucraina. Sostanza però che non avrebbe funzionato. Il 39enne avrebbe quindi strangolato l’anziana con un laccio di scarpe per poi darsi alla fuga con 1.500 euro in contanti e alcuni gioielli. L’omicidio, secondo quanto ricostruito, sarebbe stato compiuto lunedì all’ora di pranzo.

Ai due ucraini, da anni in Italia, gli investigatori sono risaliti dall’analisi delle celle telefoniche e dei telefoni di chi era stato inquilino della vittima. Accertamenti che hanno consentito di verificare che il 39enne si era recato nella zona di largo Sassetta lunedì all’ora di pranzo per poi fare ritorno nei pressi dell’abitazione anche nei giorni successivi e dopo il rinvenimento del corpo dell’anziana. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero ora le posizioni di alcune persone non legate all’omicidio quanto all’intento della rapina. Tra questi figura anche un 23enne senese, denunciato.

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