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Napoli, docente di sostegno trovato morto nella scuola dove insegnava. Il collega: “Forse si sentiva in pericolo”

Marcello Toscano, 64 anni, era un prof di sostegno della scuola media Marino Guarano di Melito. Un docente amico della vittima: "Marcello a mezzogiorno ha chiesto a un suo collega di insegnargli a mandare la posizione tramite WhatsApp, probabilmente si sentiva in pericolo". Il sindaco: "È emergenza sicurezza"
Napoli, docente di sostegno trovato morto nella scuola dove insegnava. Il collega: “Forse si sentiva in pericolo”
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È stato ritrovato morto nel cortile della scuola dove insegnava come docente di sostegno. Sul corpo ferite di arma da taglio. Marcello Toscano, 64 anni, era un insegnante della scuola media Marino Guarano di Melito, in provincia di Napoli, e il suo corpo è stato rinvenuto intorno alle 22.30 di martedì dai Carabinieri che avevano raccolto l’allarme dei familiari, scattato intorno alle 20, preoccupati perché non lo avevano visto rientrare a casa e non riuscivano a contattarlo. Dai primi rilevamenti, sembra che l’uomo sia rimasto vittima di un’aggressione con arma bianca, anche se chi indaga precisa che la dinamica del presunto omicidio è ancora tutta da verificare. I militari dell’Arma stanno cercando di ricostruire gli ultimi minuti di vita dell’uomo anche grazie alle immagini delle numerose telecamere presenti nella zona e alla testimonianza di Andrea Cipolletti, docente che insegna alla scuola ‘Melissa Bassi’ di Scampia, e amico della vittima da oltre vent’anni.

“Marcello a mezzogiorno ha chiesto a un suo collega di insegnargli a mandare la posizione tramite WhatsApp, probabilmente si sentiva in pericolo”, ha detto Cipolletti. “Abbiamo lavorato insieme diversi anni fa. Le nostre moglie insegnano insieme. È una notizia che ci lascia sgomenti”. “Mi ha chiamato ieri sera un suo collega dicendo che non si trovava Marcello, era stata trovata la macchina a scuola. Il suo corpo è stato ritrovato dal figlio accoltellato e pieno di sangue”, ha spiegato Cipolletti che racconta: “Insegno per scelta in un ambiente difficile” e proprio stamattina nell’aula della sua classe ha detto “ai ragazzi che la scuola deve essere un luogo sicuro”. Sull’omicidio di Toscano interviene anche Luciano Mottola, il sindaco di Melito, che porta l’attenzione sull’emergenza sicurezza: “Sin dal primo momento ho cercato di attenzionare al governo centrale ma che non ho avuto ancora risposte concrete, nonostante le continue sollecitazioni. Un’emergenza criminalità che non la si può certamente combattere con i mezzi attualmente a disposizione, ma che deve essere ai primi posti nell’agenda del nascente governo se non si vorrà abbandonare Melito, e tante altre realtà come Melito, al proprio destino”.

Il figlio di Toscano si era presentato in caserma a Mugnano, paese della provincia partenopea, che confina con Melito, per denunciare la scomparsa del padre. Le ricerche da parte dei carabinieri sono partite immediatamente. In serata, intorno alle 21.30, la figlia del professore ha individuato l’automobile del padre nei dintorni della scuola e ha avvisato i carabinieri della caserma di Mugnano. Sul posto è arrivata una pattuglia della stazione di Melito e, dopo essersi fatti aprire il cancello della scuola dai custodi, sono entrati, da soli, all’interno. Dopo aver ispezionato tutti i locali, i militari hanno ritrovato il cadavere in una aiuola nel cortile.

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