“I genitori trattavano Benno come un figlio di serie B, mentre Madè era considerata la figlia di serie A”. Lo testimonia Adriano Speciale, imprenditore agricolo e amico della famiglia di Benno Neumair, il ragazzo che ha ucciso entrambi i genitori a Bolzano e gettato i loro corpi in un fiume nel gennaio 2021. Speciale è stato ascoltato nel tribunale di Bolzano come teste della difesa.

L’uomo ha anche spiegato come avesse già avvertito la madre di Neumair, chiedendole di “accettare che i vostri figli siano diversi”. Secondo la difesa, infatti, le difficoltà relazionali con i genitori avrebbero spinto il ragazzo a uccidere la madre e il padre dopo una lite. Il testimone ha aggiunto: “In un’altra circostanza avvisai inoltre Laura di stare attenta quando mi disse che Benno faceva uso di anabolizzanti, perché poteva essere preludio di situazioni pericolose“.

La difesa di Neumair punta a ottenere il riconoscimento della seminfermità mentale, che avrebbe scatenato una reazione incontrollata nel ragazzo portandolo a uccidere i genitori. Secondo la difesa, quindi, non ci sarebbe la premeditazione. Tuttavia, nella ricostruzione dei carabinieri ci sono molti dettagli che fanno dubitare della tesi della difesa e della seminfermità mentale del ragazzo. La consulente della parte civile ha infatti contraddetto le conclusioni dei tre periti nominati dal giudice per le indagini preliminari. La psichiatra Anna Palleschi aveva infatti sottolineato la capacità di intendere e volere dell’imputato: “Ha un disturbo narcisistico di personalità, ma era lucido quando uccise i suoi genitori e gettò i loro cadaveri nel fiume”.

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