“L’immagine di due vecchi corpi congiunti non evoca l’erotismo, evoca la morte“. È lapidaria Barbara Alberti nel dire, in un’accorata intervista al Corriere della Sera, cosa pensa dell’amore e soprattutto del sesso tra “over”, ovvero tra persone anziane. “Non se ne può più. Il problema è che da anni non siamo più poveri cristi ma consumatori. Bisogna consumare tutto: cibo, moda, sesso. E siccome da un po’ si sono accorti che noi vecchi abbiamo tempo e — mediamente — più soldi: ecco allora che cercano di convincerci a scopare. Poi, per carità, succede di tutto. Un tempo avevamo due vecchini vicini di casa che noi credevamo in limine mortis, ma poi abbiamo scoperto che lo facevano tutti i giorni”, spiega la scrittrice e giornalista.

E incalza: “Lo so, sono provocatoria. Però io non ne posso più di questo dover misurare il sesso, fissarlo in tabelle di marcia: signori, ecco come copulare a venti, quaranta, sessanta, ottant’anni. Ogni età, poi, viene classificata con le regole da seguire, come su un manuale. Il sesso è la cosa più libera che esista, quella meno controllabile. Ognuno faccia quello che vuole, ma per l’amor del cielo, recuperiamo il pudore. È il più grande detonatore della sessualità. Ma lei si chiede mai perché ancora oggi noi donne diventiamo matte per Cary Grant? Perché non lo abbiamo mai visto in mutande. Oggi si parla troppo di sesso e lo si fa poco. I giovani, poi, pochissimo”.

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