di Matteo Bersani

Il Novecento è stato un secolo profondamente segnato dall’influenza delle masse. I beceri regimi totalitari che hanno contraddistinto questo periodo storico infatti non sono sorti dal nulla: è stata la stessa popolazione ad acclamare e a sostenere tali efferati dittatori. C’è poco da dire a questo riguardo: Hitler è salito al potere dopo avere trionfato nelle elezioni parlamentari tedesche del marzo 1933 e Mussolini non ha fatto altro che marciare su Roma con i suoi sostenitori per intimidire il re, Vittorio Emanuele III.

Questi fatti hanno portato, e portano tuttora, gli studiosi della psicologia sociale a interrogarsi su quanto possa essere efficace questo meccanismo di influenza sociale e su come, eventualmente, questo fenomeno possa essere contrastato. Se un leader politico decide di iniziare a diffondere uno slogan è necessario che i destinatari di questo messaggio, i cittadini, abbiano la possibilità di difendersi. Questo è esattamente il compito che attualmente è affidato in primis all’istruzione (disporre di un’adeguata cultura è fondamentale per riuscire a sviluppare un pensiero libero e critico) e in secondo luogo all’informazione pluralista.

Ormai, avendo seguito molte campagne elettorali in questi anni di libertà e democrazia, ci siamo abituati ad essere sommersi da innumerevoli slogan, notizie false (o fortemente fuorvianti) e strumentalizzazioni. Questo è durato fino alla campagna elettorale del 2022, quella attuale, che ha aggiunto un ulteriore elemento imprescindibile, una novità che certamente convincerà miriadi di elettori a votare per il partito che ha introdotto questa straordinaria iniziativa di convincimento e propaganda: mi riferisco all’enigmistica dei patrioti. Si tratta di un’iniziativa ridicola, di qualche esilarante rebus enigmistico (distribuito a un comizio elettorale), che porta a screditare i propri avversari politici e ad esaltare quelli che (a detta degli autori di questi quiz) sono i veri patrioti, ovvero i candidati di Fratelli d’Italia.

Questo è il livello dell’attuale campagna elettorale, una farsa tragicomica che non farà altro che allontanare ulteriormente gli elettori dalle urne. Adesso mi domando: coloro che hanno ricevuto questi ridicoli enigmi saranno invogliati a votare Fratelli d’Italia alle prossime elezioni? Dato che dovrebbero sentirsi semplicemente parte di una grande buffonata la risposta più ovvia sarebbe un no. Purtroppo, però, in questo contesto non stiamo parlando di elettori ma (nella maggior parte dei casi) di meri tifosi, ovvero elettori spesso cechi dinanzi alle mancanze e alle contraddizioni del proprio partito del cuore, quindi la risposta alla mia domanda diventa incredibilmente un .

Siamo passati dagli slogan inaccettabili ma purtroppo molto attraenti che nel 1922 hanno portato alla Marcia su Roma come il celebre “Dio, patria, famiglia” all’enigmistica dei patrioti in esattamente un secolo. Detta così sembra che in questi cent’anni sia cambiato molto, invece non è cambiato proprio niente: prova ne sia che la stessa leader di FdI tuttora usa per la sua campagna elettorale questo stesso slogan fascista.

A volte cambia la forma ma la sostanza purtroppo rimane sempre la stessa. La storia ci insegna a non ripetere gli errori del passato, non è una sorta di tutorial su come ripeterli più facilmente. Come diceva Hegel: “Tutto ciò che l’uomo ha imparato dalla storia, è che dalla storia l’uomo non ha imparato niente”.

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