Musica

Muse, denuncia durissima in Will Of The People: “Siamo fottuti e vicini alla morte tra guerre, incendi, terremoti, virus e tsunami d’odio”

La band nel nono disco solista ha ancora molto da dire. Non solo dal punto di vista musicale (Bellamy torna a cantare al piano con due potentissimi brani), ma anche dei contenuti. Un ritratto politico impietoso, durissimo e purtroppo realistico: “Ci stiamo facendo fottere”, denunciano in chiusura del disco

di Andrea Conti

C’è l’amore ma anche tanta attualità: dalla pandemia alle guerre sparse in tutto il mondo. I Muse hanno voluto fare una fotografia impietosa della realtà che stiamo vivendo con il nono album della loro carriera: “Will Of The People”. Un disco dalle sonorità oneste che ripesca alcune influenze dei primi lavori e che vede al pianoforte Bellamy per alcune ballad con la sua voce meravigliose. C’è il rock, il prog ma anche le sonorità anni 80. Rivolgersi al passato per costruire un futuro artistico nuovo. L’apertura “Will of the People” (che dà il titolo al disco) è un biglietto da visita nonché un vero e proprio inno politico solidale con le masse di fronte a una classe dirigente oppressiva: “Abbiamo bisogno di una trasformazione (…) Abbiamo bisogno di una rivoluzione finché restiamo liberi”.

E ancora di società si parla in “Compliance”: “Perdiamo il controllo, il mondo cadrà a pezzi. Amore della vita, ripareremo il tuo cuore spezzato (…) Unisciti alla nostra cricca, ti terremo al sicuro. Sarai il nostro soldatino, farai il lavoro sporco. Rimani fedele a noi, porteremo via il dolore”. Poi il discorso vira sull’amore ed ecco la bellissima ballad “Ghosts (How Can I Move On)”, in cui Bellamy canta quanto sia difficile andare via un vecchio amore: “Come posso andare avanti, quando tutti quelli che vedo parlano ancora di te. Come posso andare avanti quando tutte le cose migliori che ho le abbiamo costruite insieme”. Il leader dei Muse attualmente è felicemente sposato con la modella americana Elle Evans. La canzone potrebbe riferirsi ad un altro grande amore del cantautore, Kate Hudson dalla quale si è separato nel 2014. Un altro amore sofferto è quello di Romeo e Giulietta, non direttamente citati in “Verona”: “Ci baceremo, con il veleno sulle nostre labbra”.

Infine l’apoteosi del disco è racchiuso nella chiusura dal titolo eloquente “We Are Fucking Fucked”. Scene apocalittiche, ma nemmeno troppo lontane dalla realtà: “Il buco nero dell’universo è stato progettato per ingoiarci. È una partita persa. Siamo alla soglia della morte, un’altra guerra mondiale, incendi e terremoti che avevo previsto, una vita in crisi, un virus mortale
Tsunami di odio ci troveranno. Siamo fottuti”. Esagerati? No, tutto drammaticamente vero.

“Will Of The People è nato tra Los Angeles e Londra ed è influenzato dalla crescente incertezza e instabilità nel mondo. – ha detto il frontman della band Matt Bellamy nel presentare il disco – La pandemia, nuove guerre in Europa, massicce proteste e rivolte, un tentativo di insurrezione, destabilizzazione della democrazia occidentale, crescente autoritarismo, incendi e disastri naturali e la destabilizzazione dell’ordine globale hanno influenzato Will Of The People. È stato un periodo di preoccupazione e spaventoso per tutti noi poiché l’impero occidentale e il mondo naturale, che ci hanno cullato per così tanto tempo, sono veramente minacciati. Questo album è un viaggio personale attraverso quelle paure e la preparazione per ciò che verrà dopo”. I Muse sono attesi all’Alcatraz di Milano (unica tappa italiana del tour) il 26 ottobre. Già sold out con biglietti introvabili da mesi.

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