La Transafricana saluta il Sudafrica e abbraccia la Namibia, la terra del deserto più antico del mondo. Siamo in Namibia, sappiamo quello che ci aspetta ma l’emozione è comunque forte. La prima tappa è il Fish River Canyon, il secondo canyon più grande del mondo, uno spettacolo incredibile che la natura sa regalarci, siamo arrivati al tramonto quando la luce è più calda e dal punto panoramico che abbiamo scelto si ammira il canyon in tutta la sua maestosità.

La Namibia è un paese incredibile dove gli spazi sono sconfinati e il cielo sembra non finire mai, un paese dove il vento corre libero e modifica il paesaggio modellando le dune di sabbia e scavando la roccia. Lasciato il Fish River Canyon ci siamo diretti verso Aus che abbiamo scelto come base per esplorare la zona di Luderitz. La città di Luderitz è arroccata dove la costa rocciosa dell’Oceano Atlantico incontra il Deserto del Namib.

La città è sopravvissuta alla frenesia della corsa ai diamanti e oggi è una cittadina dall’atmosfera sonnolenta dove si possono ammirare edifici dall’insolita architettura Art Dèco tedesca dai colori vivaci. Luderitz è nota per l’ottimo pesce: si può pranzare con aragoste fresche, ostriche e cozze. Nei pressi si trova la città fantasma abbandonata di Kolmanskop, antico insediamento dei minatori abbandonato negli anni 50. Il deserto si sta riappropriando dei suoi spazi sommergendo le strutture e invadendo le stanze degli edifici di Kolmanskop, creando un luogo unico nel suo genere.

Kolmanskop era una città dove vivevano i minatori e le loro famiglie e gironzolando per le sue vie è ancora oggi possibile riconoscere le strutture di servizio che le permettevano di essere autosufficienti come la scuola, l’ospedale, l’area creativa con palestra e area da bowling, la mensa e alcuni edifici custodiscono gli strumenti utilizzati per setacciare la sabbia alla ricerca dei diamanti. A Kolmanskop in uno degli edifici principali è presente un piccolo museo che illustra la dura vita dei minatori.

Aus oltre ad essere una tappa utile per visitare i dintorni è anche il luogo in cui si parte alla ricerca dei cavalli selvaggi che vivono nei dintorni, discendenti dei cavalli dell’esercito tedesco che vennero abbandonati dopo la Prima Guerra Mondiale. Risalendo verso nord, percorrendo una delle strade più scenografiche del paese, la D707, abbiamo raggiunto Sesriem, la porta d’ingresso alle maestose dune arancioni e ai vlei salati del Namib Desert.

In questo punto è possibile ammirare le dune del deserto più antico del mondo e anche scalarle raggiungendo la loro sommità e godendo di una vista a 360 gradi sul mare di sabbia e dune a perdita d’occhio. Negi avvallamenti presenti tra una duna e l’altra, nel corso dei secoli, le scarse piogge hanno creato dei laghi effimeri che prosciugandosi hanno creato uno strato di sale bianco che crea un contrasto incredibile con la sabbia arancione delle dune; in alcuni punti sono presenti gli scheletri degli alberi che crescevano in questi luoghi. Il fascino di questi luoghi è pazzesco e non a caso sono una delle immagini iconiche della Namibia.

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